Canone Rai in bolletta: pronto emendamento a Stabilità. Il Governo va avanti nonostante le proteste

Vittoria Patanè

20/11/2014

20/11/2014 - 15:18

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Il Governo ultima l’emendamento sul Canone Rai. L’inserimento nella bolletta elettrica sembra solo questione di tempo. Le proteste aumentano, ma viale Mazzini ha anche un’altra gatta da pelare: il taglio da 150 milioni deciso dal Governo

Canone Rai in bolletta: pronto emendamento a Stabilità. Il Governo va avanti nonostante le proteste

Il Governo non molla l’ipotesi di legare il pagamento del canone Rai alla bolletta della luce e lavora a un emendamento ad hoc da introdurre all’interno della Legge di Stabilità.

La notizia è stata confermata dal viceministro all’Economia, Enrico Morando, nel corso dell’esame della manovra in Commissione Bilancio

Il meccanismo sarebbe quello che abbiamo già spiegato qui. Legare il canone Rai alla bolletta della luce permetterà al Governo di allargare la platea dei contribuenti, dato che sarà costretto a versare anche chi possiede semplicemente PC, tablet e smartphone. La misura consentirà allo stesso tempo di ridurre l’importo dell’imposta che sarà pari (mediamente) a 60 euro l’anno. L’emendamento lascerà però intatte le esenzioni e i bonus attualmente disponibili per i soggetti meno abbienti.

La Legge di Stabilità arriverà in aula il prossimo 9 dicembre, e la volontà dell’Esecutivo sarebbe quella di inserire l’emendamento per tempo, anche se, come dichiara Morando:

«Non siamo ancora perfettamente pronti, non so se lo saremo qui alla Camera o al Senato»,

Il gettito proveniente dalla Riforma del canone Rai, secondo il calcolo del Mef è stimato intorno a 1,8 miliardi di euro l’anno che serviranno anche per finanziare le tv locali:

«Le tv locali sono in una situazione tale per cui hanno dovuto mettere in cassa integrazione una parte enorme dei dipendenti, sono in una situazione di disagio drammatico».

Senza l’ausilio del canone Rai, ha spiegato il ministro alla Commissione Bilancio della Camera, servirebbe:

«un intervento immediato sulle radio e le tv locali alla Camera oppure una soluzione più strutturale o qui o in Senato, ma l’impegno del governo è formale a intervenire in questa legge di Stabilità su questo tema».

Insomma, le intenzioni del Governo sono chiare, nonostante le proteste suscitate dalla misura. Sono in molti infatti a considerare illegittima la proposta. L’Istituto Bruno Leoni l’ha definita addirittura «un mostro giuridico» e «una patrimoniale nascosta», mentre nel recente passato il presidente dell’Autorità per l’energia e il gas aveva parlato di «ipotesi impropria».

Ricordiamo che attualmente il canone non è l’unico tema a creare scompiglio a viale Mazzini. Ieri il consiglio di amministrazione del gruppo ha infatti deciso di ricorrere contro il taglio da 150 milioni di euro deciso dal Governo. La riduzione servirà a utilizzare il denaro risparmiato per coprire le risorse destinate agli 80 euro in busta paga. La scelta ha scappato in due il cda, portando Luisa Todini a rassegnare le proprie dimissioni per protesta.

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