Calenda annulla la cena e attacca: “Il PD non deve esserci alle europee”. Martina: “Adesso basta”

Alessandro Cipolla

18 Settembre 2018 - 14:43

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Carlo Calenda annulla la “cena dei leader” e attacca il partito: “L’unico segretario che si dovrebbe candidare è il presidente dell’associazione di psichiatria”.

Calenda annulla la cena e attacca: “Il PD non deve esserci alle europee”. Martina: “Adesso basta”

Parole dure, anzi durissime, quelle di Carlo Calenda nei confronti del Partito Democratico. Casus belli è stato l’invito a cena rivolto vie Twitter a Matteo Renzi, Paolo Gentiloni e Marco Minniti.

Dopo le polemiche interne che si sono create, l’ex ministro ha deciso di annullare la cena con i tre. Sulle frequenze di Radio Capital Calenda ha poi lanciato bordate sul partito, parlando di un PD che “alle prossime europee non ci debba essere”.

Calenda attacca il PD

Parole di fuoco quelle di Carlo Calenda nei confronti del PD. L’occasione dello sfogo è un intervento durante la trasmissione radiofonica Circo Massimo dove il ministro ha palesato tutto il suo sconforto.

Ai dirigenti del Pd non importerà di perdere le prossime elezioni europee e regionali: quello che importa a loro è il Congresso. Sta diventando un posto in cui l’unico segretario che si dovrebbe candidare è il presidente dell’associazione di psichiatria.

Uno sfogo questo che arriva poche ore dopo la decisione di annullare la cena a quattro alla presenza anche di Matteo Renzi, Paolo Gentiloni e Marco Minniti. Oltre alle polemiche e alle ironie interne, anche l’ex premier sembrava che non fosse più molto entusiasta dell’idea.

Dopo l’invito ristretto di Calenda, il candidato della minoranza dem al Congresso Nicola Zingaretti aveva infatti subito preso la palla al balzo parlando su Facebook di una sorta di contro-cena che avrebbe fatto in trattoria.

Nel frattempo il PD negli ultimi sondaggi continua a scendere, ora viene dato sotto il 17%, non riuscendo ad approfittare dei singhiozzi di un “governo del cambiamento” che fa fatica a decollare.

La replica di Martina

Non sono passate di certo inosservate le dure critiche di Carlo Calenda. Il primo a rispondere all’ex ministro è stato il segretario del Partito Democratico Maurizio Martina, che ha affidato la sua replica al suo blog sull’Huffington Post.

Io chiedo a tutti più generosità e meno arroganza. Se si parla del PD bisogna avere rispetto prima di tutto dei suoi militanti, iscritti, amministratori, elettori che lavorano con passione e non si meritano certi titoli. Adesso basta.

Martina quindi si è rivolto poi direttamente all’ex ministro, cercando anche di serrare le fila del partito in vista della manifestazione che il PD ha indetto contro il governo a Roma per il prossimo 30 settembre.

Chi pensa che il PD si debba estinguere non capisce che oggi questa comunità è l’unico argine al pericolo di questa destra. Dobbiamo cambiare, aprirci, rilanciare ma non certo estinguerci. Io giro in lungo e in largo il paese e non faccio polemiche via tweet o in radio. È possibile ora chiedere a tutti i dirigenti nazionali del mio partito una mano perché la manifestazione del 30 settembre a Roma sia grande, bella e partecipata?

Un marasma interno dal quale non si vede una via d’uscita: tutti i vari mea culpa recitati all’indomani del 4 marzo sembrerebbero già essere stati dimenticati, per una sorta di tafazzismo perpetuo che rischia veramente di portare i dem all’estinzione.

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