La Commissione Europea ha dato un ultimatum di 72 ore a Londra per trovare un accordo sulla Brexit. Il governo May a rischio sfiducia.
Si è discusso molto e gli incontri sono stati sin qui molteplici, ma a 18 mesi dal referendum sulla Brexit di concreto non c’è davvero nulla. I negoziati sono fermi alla fase uno e potrebbero non continuare. La Commissione Europea ha dato tempo fino a domenica al governo del Regno Unito per trovare un accordo. I tories sono pronti a sfiduciare Theresa May in caso di mancata intesa sulla Brexit.
Ultimatum UE a Theresa May fino a domenica
Il portavoce della Commissione Europea Margaritis Schinas ha lanciato un ultimatum al governo di Londra per trovare l’intesa definitiva sulla fase 1 della Brexit, ovvero quella riguardante il conto del divorzio, i diritti dei cittadini UE nel Regno Unito (e viceversa) e il confine fra la Repubblica d’Irlanda e il Nord Irlanda, che fa parte della Gran Bretagna.
Proprio su quest’ultima questione i negoziati si sono interrotti. L’Irlanda ha infatti chiesto di mantenere il confine sull’isola aperto e senza dogane. Le motivazioni sono sia economiche, dato che la presenza di dazi e l’assenza di commerci con Belfast provocherebbero un declino economico per lo Stato membro dell’UE, sia politiche e di ordine pubblico, dal momento che l’idea dell’Irlanda divisa non è stata digerita dai più e un confine nuovamente chiuso potrebbe far rinascere una nuova stagione di scontri.
Se da una parte Theresa May (secondo indiscrezioni) si è mostrata disponibile a far entrare la sola Irlanda del Nord nel mercato unico europeo, lasciando quindi il confine con la Repubblica d’Irlanda aperto come lo è tuttora; dall’altra il partito unionista del Nord Irlanda (DUP), che è numericamente indispensabile per la tenuta dell’attuale maggioranza parlamentare, ha espresso fortemente la sua contrarietà.
Alla notizia che l’Irlanda del Nord avrebbe potuto ottenere la possibilità di accedere al mercato unico europeo, anche Scozia, Galles e la città di Londra hanno avanzato la richiesta di un trattamento paritario.
Il portavoce della Commissione UE Margaritis Schinas ha garantito che Bruxelles è pronta ad accogliere e a discutere con la May in qualsiasi momento, ma entro domenica:
Per il momento nessuna fumata bianca, siamo pronti a ricevere il primo ministro May in qualsiasi momento quando saranno pronti Ma questo deve accadere questa settimana e la nostra settimana include la domenica
Il governo May a rischio in caso di mancato accordo
La poltrona di Theresa May sarebbe a rischio in caso di mancato accordo con l’Unione Europea sulla Brexit. Infatti una frangia del partito conservatore (lo stesso della premier britannica) sarebbe pronta a sfiduciarla se ciò avvenisse.
Il partito conservatore è diviso fra chi desidera una hard brexit, senza pagare un penny, come ha sempre sostenuto il ministro degli esteri Boris Johnson, e chi invece è favorevole a una Brexit pragmatica, ovvero conciliante con le richieste di Bruxelles. L’altro partito di governo, il DUP, ha posto il veto sulla questione sul confine con l’Irlanda. In caso di inserimento di Irlanda del Nord nel mercato unico europeo, infatti, il DUP toglierebbe l’appoggio al governo May, facendole mancare i numeri.
In caso di sfiducia ci sarebbero sostanzialmente due opzioni sul campo: la prima sarebbe la nomina di un altro esponente del partito conservatore, che ha ottenuto la maggioranza relativa alle ultime elezioni; la seconda potrebbe essere un ritorno alle urne, dato che il veto del DUP resterebbe a meno di clamorosi dietrofront.
Secondo un sondaggio pubblicato dal Daily On Mail, il partito laburista di Jeremy Corbyn sarebbe in testa ai sondaggi con il 45% contro il 37% del partito della May. Un cambio di maggioranza parlamentare metterebbe in discussione tutti i negoziati svolti fino a questo momento. C’è addirittura chi, come Tony Blair, che parla della necessità di un secondo referendum sulla Brexit, dato che il primo è stato turbato dalle fake news, celebre quella sull’entrata di 350 milioni di sterline ogni settimana al Servizio Sanitario Nazionale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA