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L’Irlanda blocca il negoziato sulla Brexit, ma la sterlina vola
lunedì 4 dicembre 2017, di
Prima di passare alla fase 2 dei negoziati fra UK e Bruxelles sulla Brexit, ovvero quella riguardante il commercio, era necessario sciogliere tutti i nodi della fase 1. Uno di questi, la frontiera fra l’Irlanda e l’Ulster (Irlanda del Nord), è ancora in bilico. Dublino ha infatti reputato insufficienti i progressi di Londra. La sterlina prende il volo contro euro e dollaro.
L’Irlanda blocca le trattative UK-UE
Nella giornata in cui Theresa May vola a Bruxelles per discutere con Donald Tusk, presidente del Consiglio Europeo, e Jean Claude Juncker, presidente della Commissione Europea, arriva lo stop da parte di Dublino sui negoziati.
I nodi della fase 1 sono esattamente i seguenti: il conto del divorzio, i diritti dei cittadini UE in UK (e viceversa) e la frontiera fra Irlanda e Irlanda del Nord. Mentre sui primi due sembra che le trattative abbiano portato a buoni compromessi, su quest’ultimo l’Irlanda (che aveva posto il veto in merito) ha tuonato che i progressi sono del tutto insufficienti. A dirlo è stata Helen McEntee, la titolare degli affari europei del governo irlandese.
Per tutto il fine settimana Dublino e Londra hanno lavorato per trovare un compromesso, ma nonostante l’immenso lavoro riconosciuto da ambo le parti, esso non è stato trovato.
Intervistato dalla BBC, il vicepremier e ministro degli esteri Covens, ha dichiarato che l’Irlanda non intende “bloccare” la trattativa, sebbene i progressi siano scarsi. Egli ha aperto alla possibilità che un accordo possa essere trovato nella giornata odierna in occasione sia dell’Eurogruppo sia della visita di Theresa May a Bruxelles.
Perché la frontiera rappresenta un problema?
Il confine fra l’Irlanda del Nord e la Repubblica d’Irlanda sarà infatti l’unico terrestre nel momento in cui verrà concretizzata la Brexit e nell’ultimo secolo è stato teatro di scontri, soprattutto per chi non ha mai accettato l’idea dell’Irlanda divisa in due Stati, di cui una sotto il potere di Londra.
Dublino vorrebbe non avere un confine chiuso e chiede di integrare l’Irlanda del Nord nel mercato unico europeo con libertà di transito. L’inserimento di dazi doganali provocherebbe infatti all’Irlanda un danno economico non indifferente che né Dublino né Bruxelles sono disposti ad accettare.
D’altra parte Londra non può ammettere un diverso trattamento dell’Ulster rispetto agli altri Stati del Regno Unito, considerando anche che ciò potrebbe minare all’integrità della Gran Bretagna stessa.
Un’idea di compromesso potrebbe essere, in caso di mancato accordo UE-UK sul libero mercato, un’unione doganale solo fra Regno Unito e Irlanda, coinvolgendo tutti e 4 gli Stati della Gran Bretagna. La strada è, però, in salita, dato che proprio dall’unione doganale Londra vorrebbe uscire.
Le voci di un possibile passo avanti fra Londra e Dublino, intorno alle ore 12, ha permesso alla sterlina di effettuare un repentino rialzo sia contro l’euro che contro il dollaro, che ha portando il cambioEUR/GBP a 0,8763 (-0,77%) e il cross GBP/USD a 1,3517 (+0,33%).