Chiuso l’accordo sulla Brexit ora è la Spagna però che si è messa di traverso per il caso Gibilterra, dove le posizioni di Londra e Madrid sono distanti.
L’accordo sulla Brexit continua a far discutere. Oltre alle tensioni in patria che Theresa May è chiamata ad arginare visto l’ampio fronte degli scontenti, adesso è la questione Gibilterra ad aggiungere nuove problematiche.
La premier britannica infatti non è riuscita ancora a trovare piena sintonia con il suo collega Pedro Sanchez in merito alla sorte di Gibilterra, con la Spagna che minaccia di porre un veto sull’approvazione della Brexit durante il Consiglio Europeo di domenica.
La questione Gibilterra
Nota un tempo anche come “Colonne d’Ercole” visto che rappresenta una sorta di porta tra il Mediterraneo e l’Atlantico, Gibilterra dopo una lunga contesa nel 1713 venne ceduta dalla Spagna all’Inghilterra con il Trattato di Utrecht.
Da allora si è aperta una battaglia tra i due paesi per il controllo della Rocca, con gli spagnoli che tentarono diverse volte invano di riconquistare quel pezzo di territorio prima di giungere a un accordo di pace.
Si arriva così al 1967 quando un Referendum confermò la dipendenza britannica. Nel 2002 poi una proposta di condivisione della sovranità tra Spagna e Regno Unito venne rigettata dal 98% dei votanti.
Al momento quindi Gibilterra è un Territorio d’oltremare del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord: anche se esprime un proprio governo, il Capo dello Stato è la Regina del Regno Unito.
Facente parte dal 1973 della Comunità Economica Europea, il suo governo è indipendente da Londra tranne che per gli affari internazionali facendo riferimento al Regno Unito anche per i rapporti con l’Unione Europea.
Dopo l’esito del referendum sulla Brexit, dove il 95,9% dei votanti si espresse per il remain, la Spagna è tornata a chiedere al Regno Unito una co-sovranità nel territorio nonostante un parere negativo del governo di Gibilterra.
Le frizioni tra Spagna e Regno Unito
Nel più che complesso pacchetto di accordi sulla Brexit, siglato di recente tra l’Unione e il governo di Londra, quello di Gibilterra sembrerebbe essere un nodo che deve essere ancora sciolto.
Manca infatti la fumata bianca sullo status dell’ex colonia, con il presidente spagnolo Pedro Sanchez che dopo un incontro con Theresa May ha espresso tutta la sua delusione per il mancato accordo tanto da minacciare un possibile veto della Spagna sulla Brexit.
After my conversation with Theresa May, our positions remain far away. My Government will always defend the interests of Spain. If there are no changes, we will veto Brexit.
— Pedro Sánchez (@sanchezcastejon) 22 novembre 2018
“Dopo la mia conversazione con Theresa May - ha twittato Sanchez - le nostre posizioni rimangono lontane. Il governo difenderà sempre gli interessi della Spagna e se non ci sono cambiamenti porremo il veto alla Brexit”.
In sostanza mentre l’accordo sull’uscita è ormai stato raggiunto, sono ancora oggetto di trattativa quelli che saranno i rapporti futuri tra il Regno Unito e l’Unione Europea. Visto che il Consiglio Europeo si esprimerà a maggioranza, la Spagna non ha potere di veto ma il suo malcontento sarà senza dubbio tenuto in considerazione.
Madrid continua a spingere per l’apertura di un negoziato bilaterale per una co-sovranità a Gibilterra, ma al momento la May sembrerebbe resistere forte anche dell’appoggio del governo locale.
La ratifica del Withdrawal Agreement riguardante la Brexit da parte del Consiglio Europeo non sarebbe quindi a rischio, ma la disputa tra Spagna e Regno Unito su Gibilterra potrebbe continuare a proseguire nei prossimi mesi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA