Borse asiatiche: PIL Cina non delude, in rialzo gli indici

Livio Spadaro

19 Gennaio 2016 - 08:54

I dati macro cinesi hanno confermato un rallentamento della crescita ma in linea con le attese. In rialzo le borse asiatiche così come i futures su Wall Street.

Borse asiatiche: PIL Cina non delude, in rialzo gli indici

I dati macro cinesi spingono in rialzo quasi tutti gli indici asiatici in una sessione dominata dalla volatilità. I listini della Cina hanno mostrato un certo nervosismo dopo la pubblicazione dei dati sulla crescita del PIL del Paese e su altri importanti dati macroeconomici, chiudendo però la sessione in forte rialzo.

Anche i futures sul petrolio hanno trovato una spinta positiva grazie ai dati cinesi che hanno mostrato sì un rallentamento (crescita del PIL più bassa da 25 anni) ma comunque in linea con le attese. I futures su Wall Street suggeriscono un apprezzamento dei dati cinesi anche dagli USA.

Cina: dati macro leggermente inferiori alle attese ma il PIL è cresciuto del 6,8%

I dati macroeconomici cinesi hanno mostrato un rallentamento nella crescita del Paese anche se tuttavia in linea con le aspettative. La crescita annuale del PIL è stata in linea con le attese al +6,8%, mentre su base trimestrale il PIL è cresciuto del +1,6% contro una previsione del +1,7%.

La produzione industriale di Dicembre è salita del +5,9%, risultando di poco inferiore alle attese che vedevano una crescita del +6%. Su base annuale la produzione industriale è salita del +6,1%. Le vendite al dettaglio sono salite più lentamente del previsto, crescendo del +11,1% contro un consenso del +11,3%. Gli investimenti a capitale fisso hanno invece registrato una variazione del +10% contro una stima del +10,2%.

PIL Cina: i commenti degli analisti

Per gli economisti di PNC Financial Services, ci sono poche ragioni per spazzare via i timori degli operatori sul peso dell’economia cinese a livello globale. La crescita interna della domanda resta debole a causa dell’abbondante numero di case invendute, della debolezza del settore manifatturiero e della svalutazione dello Yuan nei confronti del Dollaro americano.

Il rallentamento della domanda cinese probabilmente continuerà a comprimere i prezzi delle materie prime e farà svalutare ulteriormente la valuta locale contro il Dollaro. Nel complesso, gli esperti di PNC si aspettano che il PIL di Pechino per il 2016 crescerà del +6,5%.

Anche gli analisti di Rhb hanno sottolineato che la crescita della Cina non rimbalzerà quest’anno visto che i dati hanno confermato il trend ribassista degli ultimi periodi. Gli esperti della casa d’affari hanno dichiarato di non essere rimasti sorpresi dai dati pubblicati, aspettandosi però che il Governo tagli la tassazione per aiutare la ripresa del settore manifatturiero.

Gli esperti di Cinda Securities hanno invece commentato i dati cinesi spiegando che c’è bisogno di un nuovo stimolo degli investimenti che dipenderà quasi totalmente dalle politiche di bilancio governative.

SocGen ha invece dichiarato che i dati macro cinesi sono risultati inferiori alle attese anche se di poco. La banca francese si aspettava dati migliori sulle vendite al dettaglio e sugli investimenti, concludendo però che la reazione degli indici asiatici e dello Yuan è stata molto positiva.

PIL Cina, NBS: crescita sarà stabile anche nel 2016

Il capo del National Bureau of Statistics (NBS), Wang Baoan, nel commentare i dati pubblicati dall’istituto di statistica ha dichiarato di aspettarsi una crescita stabile su questi livelli anche per il 2016.

Borse asiatiche in rialzo grazie ai dati cinesi

I dati macro cinesi non hanno colto quindi di sorpresa i mercati che avevano già largamente prezzato il rallentamento della seconda economia mondiale. Gli indici cinesi, dopo un avvio di seduta piuttosto volatile, sono riusciti a scambiare in rialzo concludendo la seduta in forte progresso. Lo Shanghai composite ha chiuso la seduta al +3,2% mentre lo Shenzhen composite è salito del +3,6%.

Positiva la reazione anche degli altri indici asiatici: il Nikkei ha guadagnato il +0,55%, con il ministro dell’economia nipponico, Akira Amari, che ha spiegato i motivi degli ultimi sell-off sull’azionario giapponese.

Il ministro ha dichiarato che l’ondata di vendite registrata nei giorni scorsi è frutto delle preoccupazioni degli investitori sulle economie emergenti e sui prezzi del petrolio mentre ha tenuto a sottolineare che i fondamentali dell’economia nipponica sono solidi.

L’indice coreano Kospi ha chiuso in rialzo del +0,6%, l’Hang Seng scambia in positivo del +1,8% mentre il Taiex di Taiwan ha chiuso in gain del +0,56%. In discesa solo l’indice indonesiano IDX che non è riuscito a mantenere il lieve rialzo, scendendo dello 0,23%. In ripresa il listino australiano ASX200 che ha chiuso in progresso dello 0,91% grazie alla boccata d’ossigeno derivante dal settore delle materie prime.

Wall Street: futures in forte progresso

Wall Street nella giornata di ieri è rimasta chiusa per la festività di Martin Luther King. Tuttavia, i futures sugli indici americani mostrano un gradimento dei dati cinesi: il futures sul Dow Jones è in rialzo del +1,39%, quello sullo S&P500 del +1,43% e quello sul Nasdaq del +1,5%.

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