Intervistato dal Corriere della Sera, Silvio Berlusconi rivendica la vittoria alle amministrative tracciando poi il percorso per il centrodestra.
Silvio Berlusconi è tornato ma con ogni probabilità, come sottolinea anche scherzosamente lui, in fondo non se ne era mai andato. Sta di fatto però che l’esito delle elezioni amministrative ci hanno consegnato un leader di Forza Italia di nuovo sulla cresta dell’onda.
Un successo elettorale quello delle comunali che ha ridato vigore a tutto il centrodestra ma, soprattutto, a un Silvio Berlusconi che, in barba all’età e all’interdizione, non appare per nulla intenzionato a cedere il passo nel panorama politico nazionale.
L’occasione per tornare a far sentire la propria voce è stata una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera dove Berlusconi, piuttosto euforico per lo stato di salute del suo partito oltre che del centrodestra in generale, ha fatto un’analisi a 360 gradi della situazione politica.
L’obiettivo dichiarato è quello di vincere le prossime elezioni, puntando su un centrodestra unito nella maniera di come lo aveva creato più di vent’anni fa, criticando il modello di Marine Le Pen che secondo il leader di Forza Italia in Francia ha fatto vincere la sinistra.
Il ritorno di Silvio Berlusconi
Come si inizia a respirare aria di elezioni politiche, ecco che puntualmente torna a ruggire Silvio Berlusconi, utilizzando questa volta le prestigiose colonne del Corriere della Sera.
La vittoria alle amministrative di giugno e la crescita negli ultimi sondaggi, hanno decisamente restituito il sorriso al leader di Forza Italia dato per bollito da molti soltanto pochi mesi fa.
Invece eccolo di nuovo qui Berlusconi, tornare a rivendicare il successo nei ballottaggi delle comunali e a indicare quale debba essere la strada che il centrodestra deve imboccare in vista delle prossime elezioni politiche.
Il baricentro lo decideranno gli elettori con il voto, finalmente. Per il momento, alle Amministrative hanno scelto noi. A dimostrazione che un centrodestra con una forte componente liberale, moderata, ancorata al PPE, è in grado di esprimere idee e persone giuste per vincere, ma soprattutto per governare bene le città e la nazione. In questo centrodestra, Forza Italia — che si è confermata il primo partito della coalizione per voti e per numero di eletti — ha una funzione trainante. È la prova che il vento è tornato a spirare nella nostra direzione.
Il centrodestra italiano quindi per Silvio Berlusconi deve ricalcare maggiormente il modello europeo del PPE, lasciando stare invece gli eccessivi estremismi come quelli della Le Pen che non porterebbero ad alcun risultato.
Io conosco uno solo centrodestra, quello che ho inventato 23 anni fa e con cui abbiamo vinto molte elezioni a tutti i livelli. Un centrodestra unito, plurale, vincente. Una coalizione basata sui valori dell’Occidente liberale, all’interno della quale uomini e idee della destra democratica hanno trovato spazio e ruolo. Quale sarebbe l’altro? Quello della signora Le Pen, che ha garantito la vittoria della sinistra in Francia?
Una stoccata di fatto questa al suo prezioso alleato Matteo Salvini, da sempre molto vicino alla Le Pen. Berlusconi però ormai è convinto di avere il carroccio di nuovo in maniera incondizionata dalla sua parte, delineando anche quale potrebbe essere il programma della coalizione alle prossime elezioni.
Abbiamo preparato un bellissimo albero della libertà, rappresentazione grafica di un programma che sarà rivoluzionario: le radici sono i nostri valori cristiani e i nostri principi liberali, i rami rappresentano i diversi problemi del Paese e i frutti sono le nostre proposte per superarli e far ripartire l’Italia. Ne citerò due. La flat tax, l’imposta piatta uguale per tutti, famiglie e imprese, al livello più basso possibile con una quota esente per i primi 12.000 euro, in modo da assicurare la progressività. E poi il reddito di dignità: di fronte alle cifre drammatiche sulla povertà in Italia serve assicurare un reddito minimo, appunto dignitoso, nel quadro di una riforma complessiva del welfare.
I punti in comune tra i programmi di Forza Italia e quelli della Lega Nord quindi sono diversi, ma non non mancano anche le divergenze soprattutto in tema Europa. Basterà quindi l’ipotesi della vittoria elettorale a far siglare un patto tra Salvini e Berlusconi?
Che farà Salvini?
Silvio Berlusconi non lo scopriamo di certo oggi. Da sempre infatti il leader di Forza Italia ama essere al centro della scena, ecco perché non è mai scattato un particolare feeling con Matteo Salvini, leader rampante e molto popolare.
Nell’intervista rilasciata al Corriere, Berlusconi ribadisce tutti quelli che sono i suoi punti fermi: il centrodestra italiano per lui può essere soltanto moderato ed europeista, per gli estremismi invece non c’è posto.
Un messaggio chiaro e diretto a Matteo Salvini, che in realtà è stato lui assieme al forzista Giovanni Toti il vero fautore del successo della coalizione in questa recente tornata delle amministrative.
Il fatto che poi Berlusconi nella sua intervista abbia sottolineato il lavoro svolto dalla fedele Maria Stella Gelmini senza citare per niente Toti, che invece è più ribelle nel suo cercare di spostare l’asse programmatico del centrodestra verso le posizioni della Lega, può essere un chiaro esempio della situazione che si sta vivendo in questo momento.
Usando un’espressione molto cara al leader del carroccio, Silvio Berlusconi non ha nessuna intenzione di avere qualcuno che comandi in casa propria, ovvero quel centrodestra da lui ideato nel 1994.
Allora cosa farà nei prossimi mesi Matteo Salvini? Ingoierà ancora diversi bocconi amari per poter cercare di arrivare al governo o dirà basta e andrà a rompere ogni alleanza con Silvio Berlusconi?
L’alternativa per la Lega sarebbe quella di presentarsi alle prossime elezioni assieme soltanto con Fratelli d’Italia, per cercare poi di creare dopo il voto un governo con il Movimento 5 Stelle.
Da questo punto di vista gli ammiccamenti non mancano ma, questo Salvini lo sa bene, i pentastellati sono facili ai cambiamenti di umore e non sono molto affidabili in questo senso.
Ora è ancora molta l’euforia per la vittoria alle comunali, passata l’estate e ripreso il discorso della nuova legge elettorale, si capiranno allora come si andranno a delineare i vari schieramenti in vista delle prossime elezioni politiche.
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