Da Donald Trump è in arrivo un regalo del tutto inaspettato per Draghi e la sua BCE. La ripresa dell’inflazione sarà realtà prima del previsto.
Se gli investitori continueranno a compare il dollaro sulla base delle promesse elettorali di Donald Trump e di rafforzamento dell’economia statunitensi, Draghi riceverà un regalo inaspettato. Le novità d’oltreoceano si sentiranno anche in quel di Francoforte.
È questa l’opinione dell’economista della Oxford Economics Taha Saei, secondo cui il presidente della BCE Mario Draghi e i membri del Consiglio direttivo starebbero sottostimando la velocità con cui l’inflazione potrebbe salire dopo l’ultimo crollo dell’euro.
In un nuovo studio, Saei dipinge uno scenario in cui l’aumento dei prezzi nell’Eurozona ha una media di due punti percentuali già dal secondo trimestre del 2017, per poi oscillare su questo livello nel medio termine.
L’analisi di Saei risulta in netto contrasto con le previsioni interne della BCE, che stimano un aumento dell’inflazione all’1,7% solo nel 2019 - "di certo" non in linea con l’obiettivo della Banca Centrale Europea di un’inflazione appena al di sotto del 2%, come ha ammesso lo stesso Draghi durante l’ultima conferenza stampa a dicembre. Il tasso di inflazione dell’Eurozona ha mostrato un aumento dell’1,1% il mese scorso.
Inflazione Eurozona verso il boom: i motivi
Lo studio della Oxford Economics si permette di dissentire con la view della BCE, sostenendo che l’indebolimento dell’euro - potrebbe raggiungere la parità con il dollaro USA - genererà un forte impatto sull’inflazione interna più di quanto calcoli la BCE, e non sarà solo effetto una tantum. L’economista Saei ci spiega quali sono le tre ragioni per tale previsione.
In primo luogo, i consumatori acquistano più beni e servizi importati rispetto al passato, nove punti percentuali in più di quanto non facessero nel 2009. In secondo luogo, gli esportatori nell’area dell’euro diventano più disposti ad adattarsi ai prezzi data la maggiore domanda locale. E con il quale della quota dell’euro come valuta di fatturazione, i tassi di cambio importano sempre di più adesso.
"La sottovalutazione dell’importanza del tasso di cambio porterà i membri hawkish del consiglio direttivo a forzare un confronto sul tapering prima del previsto, con il rialzo dell’inflazione al di sopra degli obiettivi della BCE’’.
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