Allarme BCE: occhio a bolle immobiliari, banche e molto altro

C. G.

29 Maggio 2019 - 11:22

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Alert BCE: dal Financial Stability Report la lista dei maggiori rischi oggi esistenti

Allarme BCE: occhio a bolle immobiliari, banche e molto altro

Un vero e proprio alert quello lanciato dalla BCE nel suo ultimo Financial Stability Report.

L’istituto di Francoforte è tornato a parlare dell’attuale stato dell’economia del blocco e ha cercato di evidenziare tutti i maggiori rischi ribassisti oggi esistenti.

Tra questi la BCE ha citato non soltanto la Brexit, ma anche le possibili bolle che potrebbero esplodere sul mercato immobiliare e le debolezze legate al settore bancario. Nel Financial Stability Report l’istituto ha ricordato come la crescita abbia premuto sul pulsante del freno: il processo di recupero però non è stato arrestato, ma soltanto rimandato.

BCE: i rischi da non sottovalutare

Secondo l’istituto di Mario Draghi le banche si riveleranno uno dei più importanti fattori di rischio soprattutto in virtù dei loro deboli profitti. Gli istituti genereranno un Roe netto del 6% circa nell’arco di due o tre anni che mal si confronterà con le attese degli investitori tra l’8% e il 10%. Molti di questi inoltre non riusciranno a recuperare il costo dell’equity.

Accanto alle banche, la BCE ha stilato una lista di rischi che ostacoleranno l’economia dell’Eurozona, ancora alle prese con un clima piuttosto incerto. Tra le vulnerabilità più evidenti sicuramente:

  • la Brexit;
  • le bolle immobiliari;
  • il debito pubblico.

Più nello specifico, la Banca Centrale Europea ha calcato sui rischi derivanti dall’ipotesi di no-deal che potrebbe scaraventare il Regno Unito fuori dall’Ue senza accordi o periodi di transizione.

Tra le preoccupazioni della BCE anche quelle inerenti la sopravvalutazione osservata su alcuni mercati residenziali dell’area euro oltre che la costante crescita del debito pubblico soprattutto nei Paesi più esposti (tra cui l’Italia).

“Se i rischi al ribasso per la crescita si materializzano, è probabile che aumentino i costi di finanziamento per gli emittenti sovrani vulnerabili che potrebbero portare alla luce problemi di sostenibilità del debito”.

Il riferimento all’Italia

Nell’atteso Financial Stability Report semestrale, la BCE ha anche fatto un velato riferimento all’Italia e alle ormai note discussioni sulle regole di bilancio.

La mancanza di disciplina in questo campo, la volontà di cancellare le riforme già attuate e il ritardo nell’introduzione delle nuove riforme potrebbero aumentare nuovamente la pressione “sugli emittenti sovrani più vulnerabili”.

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