BCE: Lagarde conferma politica accomodante

C. G.

30 Agosto 2019 - 08:30

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Christine Lagarde, prossimo presidente BCE, ha confermato la sua intenzione di mantenere una politica monetaria accomodante

BCE: Lagarde conferma politica accomodante

La BCE continuerà ad adottare una politica monetaria accomodante.

A confermarlo nientemeno che il prossimo presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, colei che tra qualche settimana abbandonerà il suo Fondo Monetario Internazionale per sostituire Mario Draghi in Consiglio Direttivo.

In molti si sono chiesti quali potrebbero essere le conseguenze del suo arrivo in BCE, soprattutto sulla politica monetaria dell’Eurozona. Per il momento però Lagarde si è detta perfettamente a suo agio con le decisioni prese dal collega italiano e ha pertanto ribadito la necessità di continuare a sostenere l’economia del blocco.

BCE con Lagarde: pronti ad agire

“È chiaro che la politica monetaria dovrà rimanere molto accomodante in un avvenire prevedibile. ”

Così ha risposto Lagarde a un membro del Parlamento europeo. Le dichiarazioni del prossimo presidente BCE hanno dunque ricordato che l’istituto non ha certo finito gli strumenti a sua disposizione e sarà sempre pronto ad agire anche tagliando ancora i tassi di interesse.

Certo è che, ha continuato l’ex del FMI, un costo del denaro così basso ha avuto e continuerà ad avere implicazioni sia sul settore bancario che sulla stabilità finanziaria. Gli stimoli però saranno ancora necessari, e questo anche alla luce del rallentamento confermato anche in Germania.

Vale la pena di ricordare come, in meno di un anno, la politica monetaria della BCE (ma anche quella della Fed) sia radicalmente cambiata. Il 2018 è stato l’anno in cui l’Eurozona ha iniziato a pensare di rialzare i tassi e ha scritto la parola fine sul Quantitative Easing. Gli Stati Uniti al contempo hanno alzato il costo del denaro per ben quattro volte.

Poi però qualcosa si è rotto e sul finire dell’anno sono iniziati a emergere alcuni importanti segnali di rallentamento. Il deterioramento delle condizioni economico-finanziarie ha imposto alle banche centrali di ripensare le proprie modalità d’azione. La Fed ha addirittura tagliato i tassi, mentre la BCE si è detta pronta a rivedere sia il costo del denaro che il QE.

Prima di lasciare l’ufficio, insomma, Mario Draghi ha dovuto nuovamente fare i conti con la frenata dell’economia e ha parlato di un istituto comunque pronto a fronteggiare qualsiasi eventualità.

Alle sue dichiarazioni oggi hanno fatto eco quelle di Lagarde. Il prossimo presidente BCE inizierà il lavoro nel segno della continuità.

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