Draghi al forum della Bundesbank: i rischi mondiali non saranno di ostacolo all’aumento di stimolo all’economia, l’inflazione non rimarrà bassa nel lungo termine.
Il presidente della BCE Mario Draghi, intervenuto al forum economico organizzato dalla Bundesbank in Germania, torna a ripetere che la banca centrale dell’Eurozona è disponibile ad agire per adempire agli obiettivi del proprio mandato e che, sopra ogni cosa, attualmente il rischio di agire troppo tardi supera i rischi di un’azione troppo precoce.
Mario Draghi ha riferito che le pressioni globali che stanno spingendo verso il basso l’inflazione non sono una giustificazione per la BCE per rimanere inerme nel contesto attuale.
"Ciò che conta èc come agiscono le banche centrali all’interno dei loro mandati per assolvere i loro mandati",
ha detto il presidente della BCE in un intervento a Francoforte giovedì.
"Le sfide possono essere mitigate. Queste non giustificano l’inazione ".
La BCE esaminerà di nuovo e potrebbe aumentare lo stimolo all’economia a marzo con il crollo del prezzo del petrolio che rallenta il ritorno dell’inflazione al target della BCE di poco inferiore al 2 per cento. Questo obiettivo nell’Eurozona non viene raggiunto da circa 3 anni.
La banca centrale europea si è già impegnata a fare tutto il necessario per rilanciare i prezzi al consumo e sostenere la ripresa dell’Area Euro, invitando contemporaneamente i governi a fare la propria parte attraverso riforme strutturali.
"Ci sono forze nell’economia globale di oggi che cospirano per tenere bassa l’inflazione",
ha detto.
"Queste forze potrebbero portare l’inflazione a tornare più lentamente verso il nostro target. Ma non vi è alcuna ragione per cui essi queste debbano causare un tasso di inflazione basso in modo permanente".
Mentre la disoccupazione nell’Eurozona è scesa a un minimo di quattro anni a dicembre, le industrie manifatturiere e dei servizi della regione hanno tagliato i prezzi al ritmo più veloce in quasi un anno nel mese di gennaio, sottolineando le preoccupazioni che l’inflazione debole stia diventando ormai un fattore radicato nell’economia.
Il presidente della BCE non vede alcun motivo per cui la bassa inflazione debba rimanere tale a lungo. Le sfide che deve affrontare l’Eurozona non sono un motivo per rimanere immobili e la politica monetaria non può rimanere “rilassata” di fronte alla possibilità di shock sull’offerta di moneta.
Draghi conferma che la Banca Centrale Europea non si arrenderà alla bassa inflazione.
Ma, ancor più importante, il presidente Draghi ha confermato che, se la BCE riterrà necessario aumentare lo stimolo all’economia, le possibili conseguenze non saranno ritenute d’intralcio alla decisione.
I rischi di agire troppo tardi superano i rischi di agire troppo presto.
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