Bonus assunzioni Reddito di cittadinanza: incentivo, regole e procedure

Simone Micocci

20/01/2022

Incentivo per chi assume un percettore del Reddito di cittadinanza: nuove regole dal 1° gennaio 2022. Guida aggiornata su importi, obblighi e procedure.

Bonus assunzioni Reddito di cittadinanza: incentivo, regole e procedure

Dal 1° gennaio 2022 cambiano le regole per l’assunzione di un beneficiario del Reddito di cittadinanza. La Legge di Bilancio 2022, infatti, fa in modo che beneficiare dell’incentivo sull’assunzione di un percettore del RdC sia più semplice, così che i datori di lavoro siano incoraggiati nel reinserimento lavorativo di tali persone.

Non cambia l’importo dell’incentivo, né tantomeno la procedura: più che altro aumentano le situazioni entro cui un datore di lavoro può beneficiare dell’incentivo, ossia uno sconto contributivo commisurato alle mensilità di reddito residue.

Nel dettaglio, in questa guida faremo chiarezza su come funziona l’incentivo per l’assunzione di uno o più beneficiari del Reddito di cittadinanza, come pure su quali sono i destinatari di tale misura e quali sono gli obblighi a cui attenersi affinché si possa effettivamente avere diritto allo sconto contributivo.

ASSUNZIONE PERCETTORE REDDITO DI CITTADINANZA

Incentivo assunzione beneficiari reddito di cittadinanza: come funziona

Bisogna come prima cosa distinguere l’assunzione diretta del beneficiario da quella a seguito di patto di formazione. L’assunzione diretta è quella solita, dove appunto il datore di lavoro - seguendo determinate procedure di cui vi parleremo di seguito - assume immediatamente il percettore di RdC, senza rivolgersi ad alcun intermediario.

Diverso, invece, il caso del patto di formazione. Al fine di garantire ai beneficiari del RdC un percorso formativo e di riqualificazione professionale adeguato, infatti, con il decreto 4/2019 è stata riconosciuta la possibilità per gli enti formativi accreditati di stipulare un patto di formazione presso il centro per l’impiego o comunque presso i soggetti accreditati ai servizi per il lavoro. Qualora a seguito di tale attività dovesse esserci l’assunzione a tempo pieno e indeterminato, allora l’incentivo verrà suddiviso in uguale misura tra il datore di lavoro e l’ente di formazione.

Nel dettaglio, generalmente a seguito di assunzione diretta di un beneficiario percettore del reddito di cittadinanza spetta un esonero contributivo calcolato sulla base dei seguenti criteri:

  • importo mensile del reddito di cittadinanza percepito dal lavoratore e comunque non superiore ai 780 euro mensili;
  • durata calcolata facendo la differenza tra 18 mensilità e le mensilità già godute del Reddito di cittadinanza, comunque non inferiore a 5 mensilità.

L’esonero riguarda i contributi previdenziali e assistenziali, con l’esclusione dei premi e dei contributi dovuti all’INAIL.

Nel caso di assunzione a seguito di patto di formazione, invece, l’incentivo sarà così calcolato:

  • esonero contributivo per il datore di lavoro pari alla metà dell’importo mensile del RdC fino a un massimo di 390,00€ mensili, per un periodo pari alla differenza tra 18 mensilità e il numero di mensilità già godute, per un periodo comunque non inferiore alle 6 mensilità;
  • sgravio contributivo per l’ente formativo, calcolato nella stessa maniera dell’esonero contributivo per il datore di lavoro che assume.

Attenzione però, perché la Legge di Bilancio 2022 introduce un’ulteriore novità per l’assunzione diretta. Nel dettaglio, questa prevede un bonus in favore delle Agenzie per il lavoro (accreditate da ANPAL). Nel dettaglio, in caso di assunzione a seguito dell’attività di mediazione, spetta alle suddette Agenzie un 20% dell’incentivo riconosciuto al datore di lavoro. Questo viene letteralmente decurtato dallo sgravio spettante all’azienda.

Incentivo assunzione beneficiario reddito di cittadinanza: quando spetta

A tal proposito, va detto che dal 1° gennaio cambiano le regole per beneficiare dell’incentivo solamente in caso di assunzione diretta. Per quanto riguarda il patto di formazione, infatti, l’esonero e lo sgravio contributivo continuano a essere riconosciuti solamente nel caso in cui a seguito delle attività formative dovesse esserci l’assunzione a tempo pieno e indeterminato, o comunque un contratto di apprendistato.

Diverso il discorso dell’assunzione diretta, sulla quale si applicano le ultime novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2022. In ottica semplicazione, e per fare in modo che ci sia un maggiore incoraggiamento nell’assumere percettori del reddito di cittadinanza, viene stabilito che dal 1° gennaio 2022 l’incentivo spetta non solo in caso di assunzione full-time e a tempo indeterminato, ma anche per i contratti a tempo parziale (part-time) o a termine.

Nel dettaglio, l’articolo 1 - comma 74, lettera g - della Legge di Bilancio 2022 (L. 234/2021) - sostituisce il primo comma dell’articolo 8 del decreto 4/2019 riconoscendo alle aziende private la possibilità di beneficiare dell’incentivo qualora stipulino con il percettore di RdC uno dei seguenti contratti di lavoro:

  • a tempo indeterminato pieno o parziale (inclusi quelli a scopo di somministrazione e in attuazione del vincolo associativo con cooperativa di lavoro);
  • a tempo determinato pieno o parziale;
  • apprendistato.

E ancora, non è solamente il contratto di lavoro a dover rispettare determinati vincoli. Ci sono, infatti, anche degli obblighi per l’azienda che assume, quali:

  • con l’assunzione si realizzi un incremento occupazionale netto del numero dei dipendenti;
  • vengano rispettati i limiti previsti dalla normativa in materia di Aiuti di Stato (regime “de minimis”);
  • l’azienda è in regola con gli obblighi in materia di assunzione di lavoratori disabili, ai sensi della Legge n. 68/1999, eccezion fatta per la stipula di un contratto di lavoro con un beneficiario RdC iscritto nelle liste del collocamento obbligatorio;
  • l’assunzione incentivata deve essere spontanea e non eseguita in attuazione di un obbligo imposto dalla legge o dalla contrattazione collettiva;
  • è necessaria l’osservanza della normativa in materia di tutela delle condizioni di lavoro;
  • è necessario il rispetto di quanto previsto dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale;
  • sia avvenuto l’invio delle comunicazioni obbligatorie di assunzione (modello UNILAV) nel rispetto delle scadenze di legge;
  • sia stato rispettato il diritto di precedenza previsto dalla legge o dal contratto collettivo;
  • sia stata rispettata la regolarità contributiva.

Quando si rispettano le suddette condizioni, quindi, è possibile godere dell’incentivo sull’assunzione di un beneficiario del Reddito di cittadinanza, a patto però che ciò avvenga seguendo le procedure previste dalla normativa.

Come assumere un percettore del Reddito di cittadinanza

C’è un vincolo importante da rispettare: come previsto dalla normativa, infatti, l’incrocio tra domanda e offerta deve avvenire attraverso il sistema informativo dell’ANPAL.

A tal proposito, per il datore di lavoro vi è l’obbligo di comunicare telematicamente attraverso il sistema MyAnpal la disponibilità dei posti vacanti.

Una volta selezionato il profilo desiderato, non ci sono differenze rispetto alle procedure per l’assunzione di altri lavoratori non percettori di Reddito di cittadinanza.

Incentivo assunzione percettore Reddito di cittadinanza: revoca del beneficio

Avere accesso al beneficio non significa che non vi è la possibilità di revoca. Ad esempio, qualora il lavoratore venga licenziato - eccetto i casi di giusta causa o giustificato motivo - nei 36 mesi successivi all’assunzione, per il datore di lavoro c’è l’obbligo di restituire l’incentivo goduto e sull’importo si applicano le relative sanzioni.

Lo stesso vale nel caso di dimissioni volontarie date dal lavoratore (sempre nel limite dei 36 mesi dalla data di assunzione), o anche in caso di recesso di contratto di apprendistato al termine del periodo formativo.

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