In attesa dei decreti delegati del Jobs Act l’estensione dell’Aspi per il 2015 potrebbe arrivare già entro Natale; dall’anno prossimo tuttavia parte anche il taglio del periodo massimo di mobilità per il Sud.
Il lavorio per l’attuazione del Jobs Act non si farà certo attendere dal momento che i tecnici del Ministero del Lavoro sono mobilitati già su molti fronti tuttavia, proprio in attesa che i decreti delegati vengano approvati, probabilmente già nel Consiglio dei Ministri del prossimo 24 Dicembre, dal 1 Gennaio aumenterà la durata dell’indennità di disoccupazione prevista dalla Legge Fornero. Dal 2015 in arrivo nuovo regole anche per il periodo massimo di mobilità previsto per i lavoratori del Sud Italia.
L’attuale disciplina dell’Aspi
In base a quanto prevede la riforma del lavoro varata da Elsa Fornero, l’indennità di disoccupazione (Aspi) è pari al 75% della retribuzione media mensile imponibile a fini previdenziali, ricevuta dal lavoratore negli ultimi due anni. Per il 2014 questa regola si applica solo per le retribuzioni inferiori ai 1192,98 eure mentre, nel caso in cui il compenso percepito dal lavoratore sia superiore a questa soglia l’importo della prestazione è composto dalla somma del 75% di 1192,98 euro e del 25% della differenza tra la retribuzione media mensile imponibile e il tetto massimo si 1192,98 euro. L’importo dell’Aspi non può comunque mai superare il tetto massimo dell’indennizzo che viene ricalcolato di anno in anno anche in base all’andamento dell’inflazione e agli indici Istat. L’indennità mensile viene ridotta del 15% dopo i primi sei mesi in cui la si percepisce e, per gli over 55, di un ulteriore 15% dopo i dodici mesi trascorsi dal primo in cui la si è percepita.
L’estensione della durata dell’Aspi
In base alle disposizioni riguardanti il regime transitorio, contenute nella Legge Fornero, dal 1 Gennaio 2015, si avranno i seguenti cambiamenti nella durata dell’Aspi:
- i lavoratori dipendenti che hanno perso involontariamente il lavoro con meno di 50 anni di età e un periodo contributivo di almeno un anno nell’ultimo biennio passano da 8 mesi di indennità di disoccupazione (previsti per il 2014) a 10 mesi;
- i lavoratori dipendenti che hanno perso involontariamente il lavoro con età compresa tra i 50 e i 55 anni avranno diritto, come nel 2014, a un’indennità di disoccupazione di 12 mesi;
- i lavoratori dipendenti che hanno perso involontariamente il lavoro con un’età superiore ai 55 anni passano, invece, dai 14 mesi previsti nel 2014 a 16 mesi previsti nel 2015.
Se non ci dovessero essere modifiche prima la riforma Fornero andrà a pieno regime nel 2016, prevedendo un’indennità di disoccupazione di 18 mesi per chi ha più di 55 anni e di 12 mesi per chi è più giovane, con la conseguente fine del regime transitorio ad oggi in vigore.
Indennità di mobilità
Dal 1° Gennaio 2015 cambia anche la durata dell’indennità di mobilità prevista per i lavoratori licenziati da aziende e industrie commerciali con più di 50 dipendenti:
- per chi ha meno di 40 anni rimane valida la durata di 12 mesi mentre per i residenti al sud si passa dai 18 mesi a 12 mesi;
- per chi ha tra i 40 e i 50 anni si passa da 36 a 24 mesi per i lavoratori residenti al sud e sa 24 a 18 mesi per gli altri;
- per i lavoratori con più di 50 anni si passa da 48 a 36 mesi per i residenti al sud e da 36 a 24 mesi per gli altri;
Cosa succederà con l’attuazione del Jobs Act
Abbiamo già spiegato nei giorni scorsi che i decreti attuativi del Jobs Act in materia di ammortizzatori sociali prevederanno una armonizzazione dei trattamenti brevi e dei trattamenti lunghi dei periodi di disoccupazione attraverso l’introduzione di un criterio di proporzionalità tra l’anzianità contributiva (e non solo anagrafica) e l’ammontare del sussidio di disoccupazione. In altri termini, i lavoratori con un’anzianità contributiva più significativa percepiranno un’indennità più consistente.
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