Nella giornata odierna gli investitori saranno concentrati principalmente sul rilascio dei dati Markit PMI per le principali economie dell’area euro e sulle elezioni di medio termine negli Stati Uniti
L’agenda macro odierna è ricca di appuntamenti significativi per gli operatori dei mercati finanziari. In mattinata verranno rilasciati i dati Markit PMI dei servizi per Italia, Germania ed Eurozona. Negli Stati Uniti focus sulle elezioni di metà mandato.
Dopo il dato negativo sull’attività manifatturiera italiana registrato venerdì scorso, che ha visto scendere il dato PMI sotto i 50 punti arrivando a toccare i minimi da oltre tre anni a 49,2 punti, oggi, per il dato riguardante i servizi e il dato composito, gli analisti attendono delle misurazioni in ulteriore contrazione.
Il dato relativo ai servizi è atteso infatti in contrazione dai 53,3 punti della precedente rilevazione ai 52 punti di consensus, mentre il dato composito a 51 punti dai 52,4 precedenti, valore al di sotto dei minimi segnati nella rilevazione di ottobre 2017 per il dato dei servizi, mentre il dato composite arriverebbe a toccare i valori registrati nel mese di ottobre 2016.
PMI dei servizi italiano elaborato da IHS Markit. Fonte: Bloomberg
Per la Germania gli analisti non si aspettano variazioni dalle precedente rilevazioni, le stime rimangono fisse a 53,6 punti per il PMI dei servizi e 52,7 punti per il dato composito.
Alle ore 10:00 è il turno dell’Eurozona. Anche in questo caso gli analisti censiti da Bloomberg non si aspettano variazioni significative dalle misurazioni precedenti pari a 53,3 punti per il PMI dei servizi e 52,7 per il dato composito, che rimane sui livelli di minimo registrati nell’ultimo trimestre 2016.
Per l’Eurozona, oltre ai dati IHS Markit verranno rilasciati anche le misurazione dei prezzi alla produzione. Il dato su base mensile relativo al mese di settembre è atteso in aumento allo 0,4% contro lo 0,3% della misurazione precedente, anche il dato su base annuale è atteso in aumento dal 4,2% al 4,3%.
Se le stime degli analisti dovessero rivelarsi corrette il dato su base mensile tornerebbe ai valori registrati nel mese di giugno, mentre la rilevazione annuale si avvicinerebbe ai livelli registrati nel mese di aprile, avvicinandosi inoltre ai top da sette anni a 4,50 punti.
Oltreoceano occhi puntati sulle elezioni di mid-term. Gli americani a due anni dal voto che ha decretato l’arrivo alla Casa Bianca di Donald Trump, tornano alle urne. Le elezioni di mid-term sono le più importanti dopo le presidenziali e da esse dipende il futuro dell’attuale amministrazione degli Stati Uniti.
Stando alle ultime rilevazioni il partito democratico sembrerebbe essere in vantaggio di circa 7 punti percentuali rispetto alla compagine repubblicana e nonostante la variabilità dei sondaggi sia particolarmente elevata, l’eventuale avanzata democratica non rappresenterebbe un eccezione: da sempre, le elezioni di metà mandato tendono a punire il partito di governo.
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