100 dipendenti della banca scoprono accidentalmente di essere stati licenziati. Colpa di una e-mail precoce

Ilena D’Errico

31 Agosto 2025 - 23:25

I dirigenti di questa banca hanno scoperto per errore di essere stati licenziati. La brutta sorpresa a causa di una e-mail precoce.

100 dipendenti della banca scoprono accidentalmente di essere stati licenziati. Colpa di una e-mail precoce

Ben 100 dipendenti della Anz Bank hanno scoperto il licenziamento per un’email precoce, causando l’indignazione dei sindacati e forti tensioni.

Scoprire di aver perso il lavoro non è mai piacevole, ma le modalità con cui viene comunicato il licenziamento restano importanti. Non si può indorare la pillola, ma parlare ai dipendenti con rispetto e dignità sì ed è la cosa migliore, anche riguardo all’ambiente di lavoro complessivo. Molti datori di lavoro cercano di avere tatto, eppure non sempre le cose vanno come sperato. A volte le notizie scappano prima del dovuto, le informazioni trapelano con il passaparola e anche gli strumenti digitali possono sfuggire al controllo.

Email e messaggi aiutano sicuramente a evitare l’imbarazzo caratteristico delle brutte notizie, soprattutto per chi non è abituato a licenziare lavoratori, ma sono comunque freddi e impersonali. Di solito, la comunicazione scritta e formale dovuta per legge viene preceduta da un avviso a voce o comunque qualche parola in privato per congedare propriamente il personale.

Non è un obbligo, quindi ogni datore di lavoro può agire come preferisce, ma una prassi consolidata in molte realtà, che potremmo considerare una regola da galateo negli ambienti di lavoro. Non è però andata così ai dipendenti della banca australiana, che hanno appreso del licenziamento in modo del tutto casuale e inaspettato. Tutta colpa di un’email automatica, che ha reso pubblici i licenziamenti prima del previsto a causa di un errore nella programmazione degli invii.

Hanno scoperto per sbaglio di esser stati licenziati con un’email

Circa 100 dirigenti della Anz Bank, un importante istituto di credito australiano, hanno scoperto di aver perso il lavoro accidentalmente, quando un’email a sorpresa ha chiesto loro di restituire i pc aziendali. Si trattava di un’email automatica, programmata per comunicare le scadenze per la restituzione degli apparecchi dopo aver ufficializzato il licenziamento. Per errore, la comunicazione è arrivata prima che il personale fosse stato informato della decisione, come un fulmine a ciel sereno.

Il gruppo bancario ha cercato di riparare all’errore organizzando subito una videoconferenza con gli interessati, ma nulla è servito a impedire che la notizia suscitasse clamore tra il pubblico e i sindacati. Tra questi ultimi c’è il Financial sector union, notevolmente sconcertato dalla comunicazione data in modo irrispettoso e preoccupato per la “caotica gestione” del nuovo Ceo.

Nuno Matos ha recentemente preso le redini del gruppo bancario portando grandi cambiamenti al suo interno, con una politica severa e parecchi tagli, ma si è scusato pubblicamente per l’accaduto. Anche Bruce Rush, responsabile ad interim della divisione retail, ha scritto ai dipendenti per esprimere il proprio dispiacere, sottolineando le diverse intenzioni iniziali. Nel frattempo, Matos continua un programma di rinnovamento serrato. Ha chiesto al personale di “ridurre le inefficienze” e “aumentare la produttività”, secondo alcune indiscrezioni minacciando di dimezzare lo stipendio al personale che non presenzia in ufficio per almeno metà delle giornate lavorative.

Come deve essere comunicato il licenziamento

Anche se questi episodi sono molto spiacevoli e causano parecchi disagi non ci sono grandi tutele per i dipendenti, visto che nessuna legge obbliga a comunicare il licenziamento con tatto e cura. In Italia, l’ordinamento si limita a richiedere la forma scritta sia per il licenziamento per giustificato motivo oggettivo (motivi economici e riorganizzazione aziendale) che per quello disciplinare.

Quest’ultimo, per giustificato motivo soggettivo o giusta causa, deve inoltre essere preceduto da una lettera di contestazione per consentire al dipendente di difendersi dalle accuse. Il licenziamento deve comunque essere debitamente motivato, affinché possa essere impugnato dal dipendente, e rispettare i termini di preavviso (o sostituirli con l’indennità) previsti contrattualmente, fatta eccezione per il licenziamento in giusta causa. Sotto il profilo legale, un’email è più che sufficiente per licenziare i dipendenti, ma per mantenere un clima sereno nell’ambiente di lavoro e salvaguardare l’immagine aziendale a volte è bene fare di più.

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