Zelensky e Putin ora corteggiano Trump: sarà lui a decidere la sorte della guerra?

Alessandro Cipolla

13 Settembre 2023 - 10:17

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Putin ha definito Trump un “perseguitato” e Zelensky è convinto che il tycoon mai sosterrà il leader russo: dopo le elezioni Usa, sarà The Donald a dover decidere sulla guerra?

Zelensky e Putin ora corteggiano Trump: sarà lui a decidere la sorte della guerra?

Il destino della guerra in Ucraina nelle mani di Donald Trump. Potrebbe suonare come una stranezza ma, viste le recenti dichiarazioni di Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, l’ex presidente sembrerebbe aver assunto il ruolo di convitato di pietra quando si parla del possibile evolversi del conflitto in corso da oltre un anno e mezzo.

Per capire al meglio le varie dinamiche che si stanno innescando si deve partire da una data: martedì 5 novembre 2024 negli Stati Uniti si terranno le elezioni presidenziali e, salvo sorprese nelle primarie o nelle aule di tribunale, a sfidarsi saranno di nuovo Joe Biden e Donald Trump.

La media degli ultimi sondaggi realizzati Oltreoceano in vista delle elezioni Usa 2024 vedono Biden davanti a Trump dello 0,2% - un nulla -, ma l’attuale inquilino della Casa Bianca avrebbe dilapidato nelle ultime settimane un vantaggio che era arrivato a due punti percentuali.

Se questo trend dovesse essere confermato, il tycoon presto potrebbe diventare il grande favorito delle elezioni presidenziali soprattutto se gli americani dovessero andare al voto con la guerra in Ucraina ancora in corso.

Ecco perché sia Vladimir Putin sia Volodymyr Zelensky nelle scorse ore hanno strizzato l’occhio a Donald Trump, con il presidente russo che ha riservato parole al miele nei confronti di The Donald proprio nel momento in cui negli Stati Uniti si sta oliando quella che sarà la macchina delle primarie.

La guerra in Ucraina nelle mani di Trump?

Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, Donald Trump ha attaccato sempre con veemenza Joe Biden accusando il presidente di voler trascinare gli Stati Uniti verso un terzo conflitto mondiale.

Se queste sono le premesse, figuriamoci come potrebbero essere i toni di Trump in campagna elettorale nel caso in cui la guerra dovesse protrarsi - magari con la Russia proiettata verso una vittoria - anche nel 2024.

Non a caso a Washington più volte è stata presa in considerazione l’ipotesi di “congelare” il conflitto a inizio del prossimo anno, un modo questo per cercare di depennare lo spinoso tema della guerra in Ucraina dal dibattito elettorale.

Senza una tregua, tra poco più di un anno Russia e Ucraina potrebbero doversi rapportare con Trump e non più con Biden; soprattutto per Kiev che dipende in tutto dal sostegno - e soprattutto dagli aiuti - degli Usa, potrebbe essere un bel problema.

Trump non sosterrà mai Putin” ha dichiarato Volodymyr Zelensky proprio nelle fasi in cui Joe Biden è stato impegnato in un G20 a cui il presidente ucraino non è stato invitato. Un chiaro messaggio quello recapitato da Kiev in direzione Casa Bianca.

Emblematiche sono state anche le parole pronunciate nelle scorse ore da Vladimir Putin: “Tutto quello che accade a Trump è una persecuzione motivata politicamente di un rivale politico. Niente di meno. E viene fatto di fronte agli occhi del pubblico e del mondo intero. Stanno esponendo a tutti i loro problemi”.

Del resto i rapporti non belligeranti tra Trump e Putin sono noti da tempo, con il tycoon che durante la sua presidenza ha preferito indicare la Cina come il grande nemico degli Usa e non la Russia.

Sarà Donald Trump a dover decidere del destino della guerra in Ucraina? Il sentore è che per non correre rischi Joe Biden possa decidere di stoppare il conflitto prima della campagna elettorale, scontentando Kiev che perderebbe de facto i territori occupati ma salvando con ogni probabilità la sua poltrona.

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