Il rischio nascosto si annida nel private credit: ecco perché se l’equilibrio salta, Wall Street può perdere fino al 40%.
Wall Street continua a muoversi a un passo dai record. Gli utili aziendali sono solidi, la recessione è rimasta solo una minaccia sfiorata e la Fed, dopo i rialzi shock del biennio 2022-2023, ha iniziato a tagliare i tassi con prudenza. Per molti investitori è la prova che l’economia americana abbia centrato l’atterraggio morbido tanto atteso, il sogno di ogni ciclo di politica monetaria.
Ma sotto questa superficie di apparente solidità, qualcosa comincia a scricchiolare. Tra gli operatori cresce la sensazione che il rischio stia cambiando forma, spostandosi lontano dai radar tradizionali. C’è un settore, in particolare, che si è gonfiato nell’ombra e che oggi muove trilioni di dollari: è il private credit, il circuito parallelo del credito privato che finanzia aziende fuori dalle banche e che attrae capitali sempre maggiori da assicurazioni e fondi pensione in cerca di rendimenti facili e costanti.
Ma quando la liquidità si assottiglia e le aziende iniziano a non rimborsare, l’equilibrio può rompersi all’improvviso. È da qui, dicono molti analisti, che potrebbe partire la prossima crisi finanziaria globale. E se il meccanismo dovesse saltare, Wall Street potrebbe perdere fino al 40%, risvegliandosi di colpo da un sogno troppo perfetto per durare. [...]
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