Voucher internazionalizzazione PMI 2017: nuovi fondi in arrivo dal MISE ma è bene presentare subito domanda per evitare di perdere gli incentivi.
Voucher internazionalizzazione 2017: le PMI dovranno affrettarsi a presentare domanda per non perdere gli incentivi.
Con un comunicato stampa del 4 dicembre 2017 il MISE ha reso noto che a poco più di quattro ore dall’avvio della fase di presentazione sono state presentate oltre 5.000 domande di richiesta dei voucher TEM.
Le domande potranno essere presentate entro le ore 16 di domani, 6 dicembre 2017, ma vi è il rischio che i fondi messi a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico non siano sufficienti.
Ed è proprio per questo che con il comunicato stampa di ieri viene reso noto che al fine di garantire a tutte le piccole e medie imprese di beneficiare dei voucher per l’internazionalizzazione, il MISE potrebbe metter a disposizione ulteriori risorse.
Voucher internazionalizzazione PMI 2017: corsa alle domande, fondi limitati
La “fase lampo” di presentazione delle domande di accesso ai voucher internazionalizzazione 2017 si concluderà domani, 6 dicembre, alle ore 16.
Dopo la chiusura il MISE dovrà stilare entro il 29 dicembre 2017 l’elenco delle imprese che si sono aggiudicate il contributo economico: la graduatoria verrà stilata in ordine cronologico di presentazione delle domande.
Proprio per questo il click day del MISE del 4 dicembre 2017 ha fatto registrare un numero notevole di accessi, con oltre 5.000 imprese che hanno richiesto di beneficiare dei voucher per i servizi di temporary export manager TEM.
La preoccupazione delle imprese è che le risorse attualmente disponibili per i voucher TEM non riusciranno a finanziare tutte le domande trasmesse.
La buona notizia è che il Ministero dello Sviluppo Economico ha comunicato di voler destinare ulteriori risorse:
“Nonostante le ingenti risorse messe a disposizione per questa edizione dei Voucher TEM (20 milioni di euro sul piano promozionale straordinario cui si sono aggiunti ulteriori 6 milioni sui fondi PON-imprese e competitività, destinati alle aziende delle 5 Regioni meno sviluppate), il grande afflusso di domande non consentirà di soddisfare tutte le richieste. Tenuto conto anche delle difficoltà riscontrate da alcune aziende nel finalizzare la procedura di iscrizione, il Ministero dello Sviluppo Economico destinerà ulteriori risorse per cercare di ampliare la platea delle aziende beneficiarie. Non si tratterà pertanto di un nuovo bando, ma di un ulteriore finanziamento per accogliere le domande delle aziende rimaste eventualmente escluse dalla presente procedura. Queste risorse dovrebbero ammontare a cinque milioni di Euro.”
Nuovi fondi per i voucher internazionalizzazione 2017
Per far fronte a fondi limitati, quindi, il Ministero rifinanzierà il progetto, al fine di accogliere le domande di aziende rimaste fuori per ragioni di mero ordine cronologico di presentazione.
A tal proposito si ricorda ai lettori che il decreto MISE del 18 settembril e sui voucher internazionalizzazione 2017 prevede due diverse tipologie di contributi a fondo perduto:
- Voucher “early stage”: di importo pari a 10.000 euro a fronte di un contratto di servizio pari almeno a 13.000 al netto di IVA. Il contratto di servizio, stipulato con uno dei soggetti iscritti nell’elenco società di TEM del Ministero, dovrà avere una durata minima di 6 mesi. Il voucher è pari a 8.000 euro per i soggetti già beneficiari a valere sul precedente bando (DM 15 maggio 2015);
- Voucher “advanced stage”: di importo pari a 15.000 euro a fronte di un contratto di servizio pari almeno a 25.000 al netto di IVA. Il contratto di servizio, stipulato con uno dei soggetti iscritti nell’elenco società di TEM del Ministero, dovrà avere una durata minima di 12 mesi. È prevista la possibilità di ottenere un contributo aggiuntivo pari a ulteriori euro 15.000 a fronte del raggiungimento dei seguenti obiettivi in termini di volumi di vendita all’estero:
- incremento del volume d’affari derivante da operazioni verso Paesi esteri registrato nel corso del 2018, ovvero nel corso del medesimo anno e fino al 31 marzo 2019, rispetto al volume d’affari derivante da operazioni verso Paesi esteri conseguito nel 2017, deve essere almeno pari al 15%;
- incidenza percentuale del volume d’affari derivante da operazioni verso Paesi esteri sul totale del volume d’affari, nel corso del 2018, ovvero nel corso del medesimo anno e fino al 31 marzo 2019, deve essere almeno pari al 6%.
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