Guerra in Siria: Volkswagen volta le spalle alla Turchia e blocca gli investimenti

Massimiliano Carrà

15 Ottobre 2019 - 15:03

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Volkswagen ha deciso di bloccare l’investimento di 1,3 miliardi di euro previsto in Turchia a causa dell’attuale guerra in Siria. La fabbrica immaginata dall’azienda tedesca prevedeva 5.000 posti di lavoro

Guerra in Siria: Volkswagen volta le spalle alla Turchia e blocca gli investimenti

Passano i giorni, ma la guerra in Siria e l’avanzata militare comandata dal Presidente turco Erdogan contro i Curdi non si placa. Tant’è che oltre ad aver scatenato reazioni di dissenso da parte dell’opinione pubblica e della maggior parte degli Stati mondiali, il governo turco è finito anche nella lista nera di Volkswagen.

Proprio in virtù dell’operazione militare di Ankara nel nord della Siria, l’azienda automobilistica tedesca ha deciso di rinviare la decisione finale sulla costruzione di uno stabilimento automobilistico in Turchia.

Ad averlo comunicato è stata proprio un portavoce dell’azienda Volkswagen che ha dichiarato che “il consiglio ha deciso di respingere la decisione sulla nuova fabbrica. Ma non è tutto il portavoce della casa automobilistica ha anche ammesso: “Stiamo osservando attentamente la situazione e vediamo con preoccupazione gli sviluppi”.

Volkswagen e l’investimento previsto in Turchia

Per capire il motivo di questo legame tra Turchia e Volkswagen bisogna fare un piccolo passo indietro e più precisamente all’inizio di questo ottobre. Proprio in quei giorni infatti l’azienda tedesca ha aperto una filiale nella provincia di Manisa occidentale della Turchia.

Tuttavia, Volkswagen, probabilmente per scopi precauzionali, ha precisato che era ancora nelle fasi iniziali della trattativa e che non aveva preso una decisione finale sulla fabbrica.

Tra l’altro l’investimento pensato da Volkswagen inoltre era abbastanza rilevante. Secondo le stime infatti l’investimento doveva essere di circa 1,3 miliardi di euro e la capacità produttiva annua avrebbe dovuto raggiungere le 300 mila unità.

L’obiettivo, in fondo mai nascosto dalla stessa casa automobilistica tedesca, era quello di costruire i prossimi nuovi modelli di Volkswagen Passat e Skoda Superb. Esse infatti sono destinati quasi totalmente all’esportazione.

Ovviamente, l’investimento di Volkswagen in Turchia avrebbe avuto anche dei riscontri molto interessanti a livello sociale. Infatti secondo i calcoli la 123ª fabbrica targata Volkswagen avrebbe creato 5.000 posti di lavoro. Al momento però la guerra in Siria ha la priorità.

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