La verità è appena venuta a galla sui media russi?

Ilena D’Errico

30 Aprile 2025 - 20:56

Sembra quasi che stavolta la verità sia venuta a galla sui media russi. Ecco cosa pensano gli esperti della nuova tregua annunciata da Putin.

La verità è appena venuta a galla sui media russi?

Ad oggi l’unica certezza sulla guerra tra Russia e Ucraina è la lista di vittime che continua ad allungarsi inesorabile, su cui nemmeno può esser dato un numero preciso. Sulla concreta possibilità di una nuova tregua è ancora più difficile pronunciarsi, anche considerando le diverse versioni di Putin, Zelensky e Trump, le varie smentite e gli accesi contrasti reciproci tra i leader. L’informazione sta giocando un ruolo cruciale, pur non presentandosi sempre in maniera imparziale, senza parlare della propaganda russa che ha imposto una narrazione controllata e nemmeno delle numerose fake news smascherate negli ultimi tempi (o delle notizie vere additate come tali).

L’informazione trasparente e verificata ha sofferto di fatto in molti Paesi e per causa di tutte le parti coinvolte, direttamente e non, nel conflitto. Dinanzi a una nuova oggettiva analisi sulla possibile tregua con Kiev, però, sembra quasi che la verità sia venuta a galla sui media russi. Il presunto cessate il fuoco in arrivo sembra una possibilità sempre più remota, nemmeno nella ridottissima misura di 3 giorni che il Cremlino coinciderebbe in occasione del festeggiamento russo per la fine della Seconda guerra mondiale. Non mancano, inoltre, perplessità sulla tregua di Pasqua, che per aver visto migliaia e migliaia di violazioni. Proprio come dall’inizio del conflitto, ogni apparente passo in avanti si rivela l’ennesimo colpo alla speranza di un equilibrio.

Cessate il fuoco in Ucraina, qual è la situazione adesso

In questi giorni si parla continuamente di una possibile nuova tregua in Ucraina, che in effetti è al centro del dialogo istituzionale, ma con posizioni nettamente contrapposte e tantissimi dubbi. Come ben si sa il Cremlino non ha accettato la richiesta di Trump e la tregua di Pasqua non è stata prolungata, ma anzi sembra aver fatto da scenario a oltre 2.000 violazioni da parte dell’esercito russo. Questa è l’accusa mossa da Zelensky, che precisa tuttavia l’assenza di allarmi aerei nelle 30 ore di stop, le prime in questi tre anni di guerra. Il presidente ucraino ha dichiarato di aver documentato con precisione le violazioni della tregua e così l’inconsistenza delle promesse di Putin su un cessate il fuoco completo, di cui renderà conto ai partner.

Volodymyr Zelensky non ha usato mezze misure, ipotizzando uno scarso controllo del presidente russo sul proprio esercito o, in alternativa, la totale mala fede e l’unico interesse a una “copertura mediatica”. Secondo il ministero della Difesa russo, invece, non soltanto le truppe sarebbero rimaste nelle proprie posizioni rispettando rigorosamente la tregua ma sarebbe stato l’esercito di Kiev a violare l’accordo mietendo morti e feriti civili. Nonostante ciò, il presidente ucraino insiste per una tregua di almeno 30 giorni per l’avvio dei negoziati, mentre Donald Trump chiede un impegno più stabile e duraturo. A dirla tutta, Karoline Leavitt (portavoce della Casa Bianca) racconta che il presidente statunitense è sempre più spazientito da questa situazione, dalla scarsa disponibilità delle parti a scendere a compromessi per negoziare.

Il tycoon, comunque, sperava di raggiungere un accordo molto tempo prima e potrebbe esser pronto a usare mezzi più convincenti. Anche il consigliere per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Mike Waltz ha invitato le nazioni ad affrettarsi prima che Trump “perda la pazienza”, elogiando però il successo degli Usa come mediatori. Ora, però, Mosca apre la possibilità di una tregua di 3 giorni in occasione per l’ottantesimo anniversario della vittoria sul nazifascimo, dall’8 al 10 maggio.

La verità è appena venuta a galla sui media russi?

Secondo il presidente ucraino l’ordine di tregua di Putin non è altro che un tentativo di manipolare l’opinione pubblica e politica. Le “ragioni umanitarie” citate dal comunicato del Cremlino poco collimano, secondo Zelensky, con una tregua così ridotta ma soprattutto rimandata nel tempo. Il cessate il fuoco rischia invece di ridursi a “un gesto per una parata”, anche se il Cremlino si dichiara apparentemente aperto ai negoziati. Attenzione, però, deve trattarsi di trattative senza condizioni, volte a eliminare la causa del conflitto in partenza.

Non sembra che Kiev sia disposta a cedere, rinunciando non soltanto alla presenza Nato ma soprattutto ai territori rivendicati dai russi. Molto dipende dal ruolo degli Stati Uniti, ma tutti gli indizi mostrano una scarsa apertura al dialogo da entrambe le parti. Sono proprio i media russi a riportare nelle ultime ore le analisi degli esperti secondo cui la Russia non sarebbe nemmeno lontanamente intenzionata a smettere la guerra. Il cessate il fuoco sarebbe soltanto un tentativo di temporeggiare, evitando che l’America lasci il tavolo delle trattative almeno per il momento.

Un vero e proprio bluff, con cui dare un rinforzo positivo agli Stati Uniti e gratificare il loro ruolo nella mediazione senza nemmeno pensare di rinunciare a nessuna delle proprie pretese. Sulla dura linea di Putin non c’è ombra di dubbio, ma ovviamente non si può confermare con certezza questa analisi, anche perché “l’offerta finale” di Trump è evidentemente sbilanciata in favore della Russia.

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