Vaccini: perché il disastro è vicino, secondo Prodi

Violetta Silvestri

27 Febbraio 2021 - 15:29

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Gestione vaccini sempre in primo piano: la mancata distribuzione di dosi in numero adeguato porterà al disastro? Secondo Romano Prodi sì, i motivi.

Vaccini: perché il disastro è vicino, secondo Prodi

La questione delle dosi di vaccino disponibili nel mondo continua a provocare discussioni, critiche, previsioni drammatiche.

A riflettere sull’andamento delle vaccinazioni nel mondo, con un focus sull’Unione Europea e il suo fragile piano, è stato Romano Prodi.

Intervenuto in un evento napoletano sulla democrazia in Europa, l’ex presidente del Consiglio ha bacchettato la Commissione UE e preannunciato tempi duri. Perché è urgente vaccinare il mondo e cosa non sta andando ne verso giusto?

Prodi e i dubbi sul programma vaccini

Romano Prodi non ha esitato a rimproverare innanzitutto la gestione comunitaria della distribuzione dei vaccini: non c’è stata abbastanza determinazione, secondo il professore bolognese,nel farsi valere dinanzi alle multinazionali.

Le parole sono state chiare:

“Rimprovero la Commissione europea: per problemi di questo genere bisognava picchiare i pugni sul tavolo e dire signori qui non c’è proprietà intellettuale che tenga, tutti hanno il diritto di utilizzare la ricerca altrui”

E poi dubbi sono sorti proprio sulla destinazione delle iniezioni:

“Nessuno dei grandi produttori europei è arrivato a fare il vaccino...una cosa abbastanza strana, perché il ’dio’ dei vaccini è l’Istituto Pasteur. I produttori sono extracomunitari e può darsi che abbiano favorito il loro governo, soprattutto quando Biden ha detto ’facciamo una grandissima campagna’.”

Non a caso, il presidente USA si sta per accaparrare anche milioni di monodosi di J&J che consentiranno alla potenza di fare un balzo in avanti strategico per immunizzare la popolazione.

In questo quadro, però, avanzano le preoccupazioni che il virus non venga affrontato con la giusta forza. Prodi ha infatti ricordato che tutto il mondo deve ricevere l’iniezione contro il Covid perché possiamo davvero uscire dalla pandemia.

In termini numerici, questo significa avere a disposizione almeno 10 miliardi di dosi di vaccino, a fronte dei 2 di cui si disporrà nell’anno. Le conseguenze? “Se non cambia la musica, sarà un disastro”.

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