Gli utenti Amazon riceveranno assegni automatici dopo l’accordo da $2,5 miliardi

Ilena D’Errico

22 Ottobre 2025 - 21:03

Amazon è dovuto scendere a compromessi e accettare un accordo da 2,5 miliardi di dollari per risarcire i consumatori.

Gli utenti Amazon riceveranno assegni automatici dopo l’accordo da $2,5 miliardi

Ottime notizie per i consumatori. Svariati utenti Amazon riceveranno assegni automatici grazie all’accordo da 2,5 miliardi di dollari raggiunto con la Federal trade commission (Ftc), agenzia governativa statunitense per la tutela dei consumatori. Altri, invece, potranno richiedere il rimborso forfettario in un secondo momento. Ovviamente, non tutti i milioni di utenti di Amazon potranno ricevere questo risarcimento, ma la riuscita di questa intesa è positiva per tutti coloro che usano abbonamenti online.

Anche se Amazon non ha riconosciuto alcun illecito o pratica scorretta, infatti, il governo Usa è comunque riuscito nell’intento di salvaguardare i consumatori dalle operazioni di marketing ingannevole. Questo precedente è quindi di estrema rilevanza, indipendentemente dall’aspetto legale che rimane confinato negli Stati Uniti, poiché dimostra la possibilità di far valere i diritti dei comuni cittadini anche dinanzi a un colosso come quello di Bezos.

L’accordo da 2,5 miliardi di dollari per gli utenti di Amazon

La Federal trade commission ha intentato una causa antitrust contro Amazon, contestando svariati abbonamenti dell’e-commerce. Secondo l’agenzia Usa, infatti, moltissimi utenti sarebbero stati indotti a sottoscrivere un abbonamento per il servizio Prime di Amazon. Interfacce appositamente poco chiare, meccanismi di abbonamento automatici, design ingannevole e formule contrattuali insidiose hanno fatto da contorno al problema principale: una complessa e tortuosa procedura per disdire il servizio.

Secondo la Ftc, Amazon ha cercato di scoraggiare gli utenti dalla rinuncia all’abbonamento rendendo volutamente i passaggi lunghi e complicati da seguire. Questo è quanto contenuto nell’accusa dell’agenzia statunitense, ma come anticipato Amazon non ha ammesso alcuna colpevolezza in proposito. Anzi, l’e-commerce ha diffuso un comunicato stampa in cui ha assicurato di aver sempre rispettato la legge e di aver lavorato duramente per “rendere chiaro e semplice per i clienti sia l’iscrizione che l’annullamento dell’abbonamento Prime”. In ogni caso, l’azienda ha comunque sottoscritto l’accordo da 2,5 miliardi di dollari per evitare il prolungarsi del contenzioso, riconoscendo così implicitamente qualche ombra nel proprio operato.

Circa 1 miliardo di dollari, infatti, riguarda le sanzioni civili che Amazon ha accettato di pagare in base alla normativa in tutela dei consumatori. La somma restante, quindi 1,5 miliardi di dollari, costituisce invece un fondo per rimborsare i consumatori danneggiati dalle pratiche potenzialmente ingannevoli di iscrizione a Prime. Secondo quanto dichiarato dalla Ftc c’è un totale di circa 35 milioni di utenti a cui spetta il rimborso, a condizione di aver sottoscritto l’abbonamento a Prime tra il 23 giugno 2019 e il 23 giugno 2025 e di aver usufruito del servizio per un massimo di 3 mesi su 12.

Il rimborso effettivo è in ogni caso stato fissato dal tribunale in un massimo di 51 dollari per ogni consumatore. Gli utenti, che dovranno comunque dimostrare come hanno sottoscritto l’abbonamento (per verificare così che sia attribuibile alle pratiche contestate) o le difficoltà avute nella disdetta, nonostante molti riceveranno presto un accredito automatico sul conto associato all’account. I pagamenti dovrebbero arrivare entro il 24 dicembre, ma i consumatori esclusi potranno farne richiesta attraverso una procedura apposita che sarà resa disponibile a breve dalla Ftc stessa.

Un successo per la tutela dei consumatori

L’accordo tra la Ftc e Amazon riguarda i consumatori americani e più in generale l’operato di Amazon negli Stati Uniti. Nonostante ciò, è un segnale importante rispetto alla tutela dei consumatori, colpiti da pratiche scorrette (o presunte tali) almeno un paio di volte al giorno attraverso app e servizi, da parte di diverse aziende. Al contempo, inoltre, questo risultato impegna Amazon a rivedere il proprio rapporto con la clientela per ricostruire la fiducia dei consumatori e preservare la propria affidabilità. Auspicabilmente, tutta la procedura di iscrizione e disdetta degli abbonamenti sarà maggiormente trasparente e semplice per i consumatori, non soltanto da parte di Amazon.

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