Senza crescita endogena l’economia reale crolla: trent’anni di debito, QE e deficit hanno mascherato il declino strutturale, ma ora il conto per gli USA è insostenibile.
Se l’economia reale non cresce per via endogena, le alchimie finanziarie non riescono che a nasconderne solo temporaneamente le carenze: alla lunga sono rimedi insostenibili.
La dinamica economica americana è stata drogata dal debito, ininterrottamente da trent’anni a questa parte: il pareggio di bilancio federale cui era pervenuto Bill Clinton era stato ottenuto aumentando le tasse sul ceto medio, quello che era stato favorito da Ronald Reagan che aveva tagliato enormemente le tasse sui redditi più alti.
Per mantenere il tenore di vita precedente, tra il 1995 ed il 2008 sono state le famiglie ad indebitarsi sempre di più, con la percentuale sul loro reddito disponibile che si impenna dall’80% di quell’anno al picco del 124% del 2008, provocando la crisi dei mutui sub-prime. L’illusione di una crescita continua dei valori immobiliari aveva creato una bolla finanziaria che aveva travolto mezzo mondo.
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