Focus sul trend delle azioni a Piazza Affari dopo la decisione del TAR, che ha respinto la richiesta di BPM di negare la sospensione dell’OPS di UniCredit.
Il TAR del Lazio ha annunciato la sentenza: no alla richiesta di Banco BPM di rigettare la decisione della Consob di sospendere l’OPS che UniCredit ha lanciato su Piazza Meda.
La richiesta inoltrata al TAR dalla banca italiana guidata da Giuseppe Castagna, che sta facendo di tutto per sfuggire alle grinfie di UniCredit, è stata respinta. Lo ha stabilito la seconda sezione quater del tribunale amministrativo.
Il TAR decide contro Banco BPM, l’OPS di UniCredit rimane sospesa
L’OPS che UniCredit ha lanciato su Banco BPM rimane dunque sospesa, come stabilito di recente dalla Consob.
Occhio al trend delle azioni UniCredit e Banco BPM, quotate entrambe sul Ftse Mib di Piazza Affari e ostaggio di colpi di scena continui di una partita di risiko che rischia di confermarsi, come ha lamentato Castagna, tra le più lunghe mai lanciate a Piazza Affari.
Iniziata lo scorso 28 aprile, l’OPS di UniCredit su Piazza Meda è stata messa in pausa su richiesta di Piazza Gae Aulenti, alle prese con la patata bollente del golden power che il governo Meloni ha deciso di applicare all’offerta.
La Consob ha motivato lo stop della operazione, rimarcando con la pubblicazione di una delibera che “ la situazione di incertezza non consente, allo stato, ai destinatari, di pervenire a un fondato giudizio sull’offerta ”.
Banco BPM perde la partita TAR, la banca di Castagna intrappolata in un limbo
A quel punto Banco BPM, che già aveva fatto notare come l’indecisione sul da farsi di Orcel stesse frenando il suo raggio di azione, ha deciso di adire al TAR chiedendo di bocciare la sospensione dell’OPS stabilita dalla Commissione.
Piazza Meda aveva subito bollato la sospensione decisa dalla Consob “un provvedimento abnorme, di assoluta gravità”, confermando l’intenzione di assumere “ogni iniziativa a tutela della banca e dei suoi azionisti”.
Alla banca italiana guidata dal CEO Castagna, che può contare secondo diversi fonti sul sostegno del governo Meloni (qualcuno, ma l’AD ha negato, l’ha definita anche banca della Lega ), questa partita è andata dunque male.
Banco BPM rimane incastrata in un vero e proprio limbo, dal momento che, soprattutto dopo le dichiarazioni rilasciate ieri dal CEO Andrea Orcel, non è neanche chiaro se UniCredit procederà o meno con l’OPS, a causa di quei paletti decisamente rigidi che il governo Meloni le ha imposto decidendo di esercitare i poteri conferiti dal golden power.
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