UniCredit, da Orcel tutto su utili, dividendi, Commerz e impatto tassa banche. E sulla sorpresa in arrivo

Laura Naka Antonelli

22 Ottobre 2025 - 12:14

L’AD di UniCredit Andrea Orcel a 360° su utili, dividendi, e il dossier tedesco Commerzbank. Il commento sull’impatto della tassa di Meloni sulle banche

UniCredit, da Orcel tutto su utili, dividendi, Commerz e impatto tassa banche. E sulla sorpresa in arrivo

Andrea Orcel, CEO di UniCredit, a 360° sugli utili appena annunciati dalla banca italiana e sulle prospettive future dell’istituto.

Interpellato dalla CNBC dopo la diffusione dei conti di UniCredit, relativi al terzo trimestre e ai primi nove mesi del 2025, Orcel ha affrontato diverse questioni, tra cui anche quella della tassa sulle banche italiane che il governo Meloni, tallonato dalle richieste continue arrivate soprattutto dalla Lega di Matteo Salvini, ha deciso di imporre al settore bancario per finanziare la manovra 2026.

Ai microfoni della CNBC Orcel è tornato a parlare anche delle ambizioni di M&A di Piazza Gae Aulenti, dopo il flop dell’OPS su Banco BPM, che è andata a monte a causa delle prescrizioni severe che il governo Meloni, avvalendosi del golden power, con tanto di obbligo legato ai BTP, ha deciso di applicare alla partita di risiko, osteggiata fin dall’inizio.

Il cosiddetto Ronaldo dei banchieri, così come è stato ribattezzato Andrea Orcel, ha commentato inoltre il dossier che ha per oggetto la seconda banca tedesca Commerzbank: altra partita di risiko ostacolata, in questo caso ripetutamente dal governo di Berlino.

UniCredit, Andrea Orcel presenta outlook sui dividendi e preannuncia sorprese in arrivo sugli utili

Nella conference call indetta per commentare i conti del terzo trimestre, il banchiere romano Andrea Orcel ha rimarcato sia la solidità di UniCredit, che continua a inanellare record di bilancio continui, che i ghiotti dividendi che la banca ha tutta l’intenzione di continuare a elargire agli azionisti.

A partire dal 2026, ha sottolineato, UniCredit garantirà ai suoi stakeholders una “distribuzione ordinaria all’80% di un utile netto aumentato”, di cui “ il 50% dell’utile riservato a dividendi ”, ha sottolineato l’AD, aggiungendo che UniCredit valuterà ogni anno il modo in cui utilizzerà il suo capitale in eccesso, per lanciare eventuali operazioni di buyback o investimenti.

Il banchiere non ha escluso l’arrivo di nuove sorprese, dicendo chiaro e tondo ai microfoni della CNBC che UniCredit ritiene che probabulmente migliorerà i target: “Crediamo che rivedremo i target, probabilmente al rialzo, con i conti di fine anno”, ha detto Orcel, anticipando dunque la possibilità di un grande annuncio con la pubblicazione dei conti relativi alla fine del 2025 e a tutto l’anno 2025.

E ancora: “stiamo considerando di lanciare nuovi investimenti, al fine di accelerare la performance soprattutto del 2027 e del 2028 e un po’ del 2026”.

Le sorprese sono state tra l’altro anticipate nello stesso comunicato con cui Piazza Gae Aulenti ha annunciato stamattina i conti, prima dell’inizio della giornata di contrattazioni di Piazza Affari:

“L’allocazione disciplinata del capitale continua a rinforzare gli utili strutturali e il consolidamento a patrimonio netto di Commerzbank e Alpha Bank, l’internalizzazione del business assicurativo ramo vita in Italia e gli investimenti in Vodeno e Alpha Bank Romania rafforzano il mix geografico e di clientela, incrementando la redditività ricorrente, e supportano una maggiore e piu’ sostenibile capacita’ di distribuzione dal 2026 in avanti”.

Occhio intanto al trend delle azioni UniCredit, scambiate sul Ftse Mib di Piazza Affari e al best e al worst case scenario per le stesse che è stato stilato dalla divisione di ricerca di Barclays che, insieme al consensus degli analisti, ha anche presentato le previsioni per gli utili di UCG per gli interi anni 2025-2026 e 2027.

Partita su Commerzbank? “Siamo stati invitati” e “non ci siamo arresi”. Ma se arrivasse un’offerta...

Proprio riguardo alle mire su Commerzbank, Orcel ha precisato alla CNBC che UniCredit non ha alcuna intenzione di gettare la spugna in Germania, tutt’altro: “ Non ci siamo arresi ”, ha detto il manager aggiungendo che, piuttosto, il gruppo sta monitorando “quanto valore” possa essere creato ancora dall’investimento effettuato nell’istituto tedesco.

A un certo punto spero che ci si renda conto che, vista la composizione del gruppo, un’integrazione o una maggiore partnership possono generare molto valore”, ha sottolineato Orcel, tenendo a puntualizzare che, se UniCredit è diventata azionista in Commerzbank, è perché è stata sostanzialmente “invitata”.

Il riferimento è stato al fatto che il tutto è partito dal governo di Berlino, che ha deciso di mollare al mercato ulteriori azioni Commerzbank che erano ancora in suo possesso e che, così facendo, ha consentito alla banca italiana di fare shopping delle azioni.

Rimarcato il valore dell’investimento in Commerzbank che, “ per i nostri azionisti è un ottimo affare ”.

Detto questo, la speranza è che arrivi altro, anche se questo è il momento, per UniCredit, di rimanere calma:

Speriamo che (l’investimento in Commerz) si traduca in qualcosa di più, ma stiamo tranquilli perché intanto si tratta di uno dei motori che incidono sulla crescita di UniCredit. In ogni caso, l’interesse che prevale è quello degli stakeholder del gruppo”.

Di conseguenza, “se in teoria si presentasse qualcuno offrendo un prezzo interessante ” per acquisire la partecipazione di UCG in Commerzbank “ lo valuteremmo, così come valutiamo tutto ”.

Tassa Meloni su banche italiane? Orcel spiega perché UniCredit sarà meno impattata

Riguardo alla tassa di Meloni sulle banche italiane - le cui diverse indiscrezioni hanno zavorrato in più di una occasione le azioni degli istituti di credito italiani - Orcel ha fatto notare alla CNBC che a suo avviso, al momento è “prematuro parlarne perché ci sono ancora discussioni”.

La notizia positiva per UniCredit è che, grazie alla sua presenza in 13 Paesi con l’Italia che incide per il 44%, “se questa manovra avrà impatti negativi, impatterà noi molto meno rispetto a tanti altri che invece sono molto più concentrati” in Italia.

Ancora, l’amministratore delegato di Piazza Gae Aulenti ha ricordato che UniCredit “riesce sempre ad assorbire e a effettuare aggiustamenti per assorbire shock che arrivano da tutte le direzioni ”.

Ciò significa che i conti legati alla tassa che il governo Meloni ha deciso di imporre sulle banche italiane con la legge di bilancio 2026, saranno fatti “ quando avremo i numeri definitivi ”, nella speranza che “le discussioni siano costruttive e arrivino a un punto di arrivo positivo”.

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