Ultime notizie pensioni: accordo sull’età pensionabile lontano, Cgil pronta alla piazza

Alessandro Cipolla

3 Ottobre 2017 - 10:05

Ultime notizie pensioni: nella riforma difficilmente potrà trovare spazio lo stop all’aumento dell’età pensionabile, con la Cgil che starebbe pensando a una grande mobilitazione.

Ultime notizie pensioni: accordo sull’età pensionabile lontano, Cgil pronta alla piazza

Ultime notizie pensioni: lo stop all’aumento dell’età pensionabile a partire dal 2019 rimane sempre al centro al centro delle trattative tra governo e sindacati, con Susanna Camusso della Cgil che si dice pronta a una grande mobilitazione nazionale se dovessero essere disattese le aspettative dei lavoratori.

Sono giorni molto caldi questi per la riforma, con le ultime notizie pensioni a riguardo che vedono le parti impegnate soprattutto a cercare di sbrogliare l’intricata matassa dell’aspettativa di vita.

Un argomento questo che ha fatto registrare nei giorni scorsi anche lo scontro a distanza tra Tito Boeri e Cesare Damiano, con il numero uno dell’Inps che ribadiva la necessità di rispettare gli step in programma mentre il presidente della commissione Lavoro alla Camera, ma sembrerebbe essere solo lui convinto nella maggioranza, sottolineava come fosse possibile bloccare l’aumento dell’età pensionabile previsto nel 2019.

Non ci sarebbero poi ultime notizie di rilievo sugli altri temi al centro della riforma delle pensioni: il budget ipotizzato dalla prima stesura del Def non sembrerebbe essere sufficiente ad accogliere tutte le richieste dei sindacati, ma le trattative sono sempre in corso.

Ultime notizie pensioni: Cgil pronta a manifestare

Negli anni scorsi molti indicatori sull’aspettativa di vita indicavano l’Italia, a livello mondiale, al 14° posto della classifica generale, con soltanto Principato di Monaco, Svizzera e Svezia che in Europa sono posizionati meglio.

Un miglioramento questo che, almeno in questo campo, ci proietta come uno dei paesi al mondo dove si vive più a lungo. La notizia quindi è senza dubbio positiva, ma tutto questo ha portato anche a una revisione dell’età pensionabile.

L’ultimo governo Berlusconi prima e quello Monti poi hanno infatti stilato una tabella dove, visto l’aumento per gli italiani dell’aspettativa di vita, veniva innalzata in maniera progressiva l’età con cui un lavoratore può andare in pensione.

Dagli attuali 66 anni e 7 mesi quindi, stando a questa tabella, a partire dal 2019 l’età pensionabile sarà di 67 anni, con la soglia che poi andrà ad aumentare anche nei successivi anni fino ad arrivare ai 70 anni nel 2050.

Ecco perché le ultime notizie pensioni sono quasi tutte incentrate su questo argomento. I sindacati infatti, forti di alcune recenti stime che parlano di un’aspettativa di vita in Italia che è peggiorata invece che migliorata come ipotizzato, chiedono il blocco dell’aumento visto che non ce ne sarebbero i motivi.

L’Istat studi bene il tema dell’aspettativa di vita nel nostro Paese. Noi abbiamo rispetto delle grandi professionalità presenti nell’Istituto ma non vorremmo si ripetessero gli errori che si sono verificati diverse volte nella stima del Pil. L’andamento della mortalità negli ultimi anni ha fatto registrare, purtroppo, una significativa inversione di tendenza che va valutata obiettivamente nella sua proiezione futura. Diversi studiosi, infatti, sostengono che l’aspettativa di vita in Italia non cresce più. Come si giustificherebbe davanti ai lavoratori ed al Paese un innalzamento dell’età di accesso alla pensione legato all’aspettativa di vita che a seguito di verifiche successive si rivelasse infondato?

Questo è il pensiero di Domenico Proietti della Uil, che segue un ragionamento molto semplice: se l’aspettativa di vita in Italia non cresce più, come si potrebbe giustificare l’aumento dell’età pensionabile?

Un tema questo che è molto caldo anche per la Cgil, con Susanna Camusso che è pronta anche a scendere in piazza per cercare di mettere pressione al governo, visto anche il periodo elettorale, nella speranza di poter giungere a un accordo.

Per noi è prioritario dare risposte al tema delle pensioni per i giovani, come lo è non continuare una rincorsa sulle aspettativa di vita e quindi costruire forme di flessibilità. Se non ci saranno risposte in questa direzione decideremo cosa fare, nel frattempo stiamo ragionando di come organizzare un sostegno alla nostra piattaforma.

I sindacati in questo momento sembrerebbero essere in una situazione di attesa. Una riforma delle pensioni pienamente efficace per le confederazioni è assolutamente necessaria, ma le ultime notizie che sembrerebbero trapelare dagli ambienti governativi non parrebbero essere delle più rosee.

Mancano i soldi

I tempi iniziano a stringere in materia di riforma delle pensioni. La nota di aggiornamento del Def infatti è approdata in Parlamento, dove adesso deve essere approvata. Esito però questo tutt’altro che scontato, visto che il Movimento Democratici e Progressisti ha espresso più di una riserva a riguardo.

Bersani e soci infatti non sembrerebbero essere felici di quanto il governo intenda destinare per il lavoro e le pensioni. Visto che i voti degli scissionisti al Senato potrebbero essere decisivi, c’è anche questa situazione ad agitare ulteriormente le acque.

Ipotizzando che queste divergenze possano riuscire a essere appianate, una volta approvato il Def ecco che governo e sindacati torneranno di nuovo a incontrarsi per definire, una volta per tutte, quella che sarà la riforma delle pensioni.

Nelle scorse settimane, le associazioni di categorie hanno presentato al governo un documento unitario contenente gli undici punti che a loro avviso dovrebbero essere presenti nella riforma.

Il problema però è che la coperta finanziaria a disposizione è corta. Se non dovrebbero esserci problemi per delle misure a favore dei giovani, l’estensione dell’Ape Social e di Opzione Donna, così come dei provvedimenti in materia dei lavori usuranti, per tutto il resto la strada è in salita.

Per le donne potrebbe essere trovato un compromesso, il governo offre sei mesi sconto per ogni figlio mentre i sindacati ne chiedono il doppio, mentre sull’aumento dell’età pensionabile le ultime notizie sembrerebbero essere negative.

Servirebbero infatti altri 3 miliardi l’anno per bloccare l’innalzamento, soldi che al momento non ci sono. Ecco perché la Cgil è pronta a scendere in piazza sul tema, facendo leva così anche sul fatto che fra pochi mesi ci saranno le elezioni, con questo che quindi è senza dubbio il miglior momento per cercare di ottenere il massimo in una trattativa con il governo.

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