Ue, ripresa modesta nel 2024 nelle previsioni d’autunno. Quanto crescerà l’Italia?

Violetta Silvestri

15/11/2023

15/11/2023 - 12:17

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La Commissione Ue ha svelato le previsioni economiche d’autunno: quale ripresa ci sarà nei prossimi anni? Tutte le stime aggiornate, anche per l’Italia.

Ue, ripresa modesta nel 2024 nelle previsioni d’autunno. Quanto crescerà l’Italia?

La Commissione europea ha svelato le previsioni economiche d’autunno per l’Europa a 27 Stati.

Il quadro dipinto dall’Ue è solo lievemente ottimista e si stima che un modesto rilancio dell’economia ci sarà nel 2024, ma sempre al di sotto delle precedenti previsioni. Il 2023, invece, si conferma fragile: “la perdita di slancio della crescita finora quest’anno è stata sostenuta dalla mancanza di un solido motore di crescita, con debolezza soprattutto nei consumi ma anche sul lato esterno, ha spiegato la commissione”.

Stretta monetaria, dinamiche inflazionistiche vulnerabili ai cambiamenti dei prezzi dell’energia, rischi geopolitici continuano a rappresentare dei rischi al ribasso per la ripresa in Europa. In questo contesto, l’Italia è osservata speciale sui fronti crescita e debito/Pil. Cosa aspettarsi nel nostro Paese secondo l’Ue.

Le previsioni economiche di autunno dell’Ue, tra luci e ombre

La Commissione europea prevede che, nel 2023, il Pil dell’Europa crescerà dello 0,6% per poi salire di più nel 2024, a +1,3% e nel 2025 a +1,7%.

Per l’anno in corso, si legge nella nota, s tratta di una stima di 0,2 pp. inferiore a quanto previsto in estate e una revisione al ribasso ancora maggiore rispetto alle previsioni di primavera, di 0,4 punti percentuali. In futuro, si prevede che la crescita registrerà una lieve ripresa man mano che i consumi riprenderanno con l’aumento dei salari reali, gli investimenti resteranno favorevoli e la domanda esterna riprenderà.

Nel 2024 la crescita dell’1,3% è comunque considerata sotto il potenziale e in ribasso di 0,1 punti percentuali rispetto alla previsione estiva.

Di seguito, una sintesi visiva delle stime autunnali con il grafico della Commissione relativo al Pil 2023, 2024 e 2025:

Previsioni Ue d'autunno Previsioni Ue d’autunno Stime sul Pil

La Germania e l’Italia sono le nazioni più deboli da un punto di vista di slancio del Pil nei prossimi anni. Da notare, comunque, che l’economia tedesca è in contrazione nel 2023.

Per quanto riguarda l’inflazione, queste le previsioni:
UE:

  • 2023: 6,5%
  • 2024: 3,5%
  • 2025: 2,4%

Area euro:

  • 2023: 5,6%
  • 2024: 3,2%
  • 2025: 2,2%

La buona notizia è che l’inflazione misurata sullo IAPC ha raggiunto il minimo degli ultimi due anni nell’area dell’euro in ottobre e si prevede che continuerà a scendere nel corso degli anni di previsione.

Secondo l’analisi economica della Commissione, comunque, l’Europa si mostra ancora piuttosto fragile. Finora, il ristagno dei consumi, la crescita dei salari nominali più lenta rispetto all’inflazione, il volume di vendite al dettaglio in calo, le esportazioni in diminuzione, l’industria pressata da costi energetici e calo di ordini, il settore edilizio in frenata hanno contribuito a una performance deludente per la ripresa europea.

Le aspettative sono migliori per il 2024 e il 2025, quando “si prevede che l’aumento dei salari, la continua crescita dell’occupazione e l’ulteriore rallentamento dell’inflazione aumenteranno il potere d’acquisto delle famiglie nel 2024 e nel 2025 e stimoleranno i consumi”.

Nel breve periodo, rimangono alcuni rischi, “principalmente legati all’evoluzione della lunga guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina e al conflitto in Medio Oriente. I mercati dell’energia appaiono più vulnerabili, poiché nuove interruzioni dell’approvvigionamento energetico potrebbero potenzialmente avere un impatto significativo sui prezzi dell’energia, sulla produzione globale e sul livello generale dei prezzi”.

Inoltre, la trasmissione della stretta monetaria potrebbe gravare sull’attività economica più a lungo e in misura maggiore di quanto previsto, poiché l’aggiustamento di imprese, famiglie e finanze pubbliche al contesto di tassi di interesse elevati potrebbe rivelarsi più impegnativo, ha spiegato la Commissione. Senza dimenticare i costi del cambiamento climatico.

Cosa aspettarsi sulla crescita in Italia

L’Italia registrerà un maggiore slancio economico nei prossimi due anni. Nel dettaglio, il Pil del 2023 sarà pari allo 0,7%, nel 2024 salirà dello 0,9% e l’anno successivo dell’1,2%.

La Commissione Ue ha stimato che l’inflazione scenderà al 6,1% quest’anno, al 2,7% nel 2024 e al 2,3% nel 2025. La riduzione del rapporto deficit pubblico e debito/PIL si fermerà nel 2024-25.

Nello specifico, si prevede che “il rapporto debito/Pil diminuirà leggermente al 139,8% nel 2023, per poi aumentare nuovamente al 140,9% entro il 2025 poiché il differenziale tra crescita economica e tasso di interesse diventerà meno favorevole e il saldo primario diventerà marginalmente positivo solo nel 2025”.

Il disavanzo pubblico è visto scendere al “5,3% del Pil (dall’8,0% nel 2022), sostenuto da un calo della spesa per interessi, legato all’impatto della minore inflazione sulle obbligazioni indicizzate, e da un tasso annuo previsto di crescita d spesa primaria dello 0,5%, in ritardo rispetto alla crescita del Pil nominale. La riduzione del costo di bilancio delle misure volte ad attenuare l’impatto degli elevati prezzi dell’energia (1,0% del PIL rispetto al 2,4% nel 2022) e dei crediti d’imposta sugli alloggi (1,8% del PIL rispetto al 2,8% nel 2022) è parzialmente compensato da una maggiore spesa pensionistica, dall’indicizzazione all’inflazione registrata nel 2022, e da un aumento degli investimenti, legati anche all’attuazione del Piano di Ripresa e Resilienza.”

Nel 2024, si prevede che il disavanzo scenda al 4,4% del Pil e nel 2025 al 4,3%.

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