Il mercato unico europeo deve essere un porto sicuro per le imprese secondo la Commissione UE. Ecco come nel piano da 8 punti.
Sostenere le imprese europee e rafforzare il mercato unico europeo: questi gli obiettivi della Commissione dell’Unione.
L’organo esecutivo dell’UE ha presentato mercoledì 21 maggio una strategia per rimuovere le barriere e promuovere la cooperazione tra gli Stati membri nel mercato unico, che copre settori che vanno dalla finanza all’energia e alle telecomunicazioni. Il piano mira a ridurre le barriere che frenano il commercio e gli investimenti, aiutare le piccole e medie imprese a crescere e accelerare la digitalizzazione.
Creato più di trent’anni fa, il mercato unico dell’UE comprende circa 26 milioni di aziende e 450 milioni di consumatori, rendendo la regione il secondo mercato mondiale più grande, con un PIL di 18 trilioni di euro.
Dinanzi alle attuali sfide delle tariffe commerciali, delle tensioni geopolitiche, della transizione energetica e degli sforzi per una maggiore competitività soprattutto nei confronti della Cina, il secondo mercato più grande al mondo deve essere valorizzato. Il piano UE prevede 6 punti chiave.
UE a sostegno delle sue imprese: 7 punti per rilanciare il mercato comune
Semplificare le norme, ridurre la burocrazia nel mercato unico, facilitare l’operatività, l’innovazione e la crescita delle imprese, garantire standard di tutela dei consumatori e dell’ambiente: questi sono i target del piano che la Commissione UE ha appena lanciato per favorire le sue imprese.
“L’attuale contesto globale richiede la volontà politica di affrontare una volta per tutte gli ostacoli rimanenti”, ha affermato la Commissione nel suo documento strategico. È ora di far funzionare il mercato europeo, è ora di scegliere l’Europa.
In che modo? La parola d’ordine è eliminare tutti i possibili ostacoli per fare impresa, secondo quanto si è prefissato il mandato dell’attuale Commissione: ridurre la burocrazia del 25% in generale e del 35% per le PMI.
Sono almeno otto le misure individuate nel simple market package:
- Supporto alle piccole e medie imprese: in arrivo una nuova categoria per le piccole e medie imprese (small-mid-cap) che faciliti la loro transazione quando superano lo status di PMI. Questo aiuterà quasi 38.000 aziende ad accedere a regole semplificate e a ridurre gli ostacoli alla conformità per la crescita;
- Digitalizzazione della legislazione sui prodotti: snellire il processo di la conformità delle imprese alla normativa UE con informazioni sui prodotti in formato digitale. Ciò ridurrà i costi e gli oneri amministrativi e renderà più facile per i consumatori accedere direttamente online a informazioni importanti sui prodotti;
- Specifiche comuni: delineare specifiche comuni per le aziende che vogliono provare la conformità alle norme UE in assenza di norme armonizzate, per garantire certezza giuridica e ridurre i costi che le aziende dovrebbero altrimenti sostenere;
- Semplificare le norme sui gas fluorurati: per tutte le piccole imprese che importano o esportano prodotti contenenti gas serra fluorurati e hanno degli obblighi;
- Riduzione degli obblighi di tenuta dei registri: piccole e medie imprese (PMI) e le piccole imprese a media capitalizzazione vedranno una diminuzione dei loro obblighi di conservazione dati per quanto riguarda il trattamento dei dati personali;
- Rinvio degli obblighi di due diligence sulle batterie: dare altri due anni di tempo per applicare gli obblighi di due diligence per le aziende previsti dal nuovo Regolamento sulle Batterie;
- Semplificare le regole del GDPR: rendere più snello il procedimento obbligatorio per la tenuta dei registri delle PMI, delle piccole e medie imprese (SMC) e delle organizzazioni con meno di 750 dipendenti;
- Aiutare le PMI ad accedere alla difesa commerciale: supportare l’accesso delle PMI alla difesa commerciale
In sintesi, le aziende con un massimo di 750 dipendenti e un fatturato di 150 milioni di euro o un totale di attività fino a 129 milioni di euro saranno considerate “piccole e medie imprese” e saranno esentate da norme quali il Regolamento generale sulla protezione dei dati, la Direttiva sui mercati degli strumenti finanziari e il Regolamento sulle batterie.
La Commissione ha affermato che nella sua proposta di semplificazione intende tagliare 400 milioni di euro all’anno i costi amministrativi per le aziende.
Il vicepresidente esecutivo della Commissione per la Prosperità e la Strategia Industriale, Stéphane Séjourné ha commentato che tali misure sono cruciali poiché interessano quello che è “il cuore pulsante dell’economia europea, [con imprese] spesso basate sui territori e non nelle grandi città”.
“Si tratta di aziende che si sono già globalizzate e che ora vorremo spingere a espandersi anche dentro l’Ue. Con le attuali tensioni politiche sarà più difficile fare affari altrove, quindi vogliamo rendere il mercato unico un porto sicuro”, ha aggiunto.
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