Europa, Cina e Russia pronte ad aggirare le sanzioni statunitensi per salvaguardare i rapporti commerciali con l’Iran
Unione europea, Cina e Russia non sono pronte a farsi condizionare dalle dure sanzioni imposte da Donald Trump all’Iran.
È quanto emerso dall’ultima riunione newyorkese dell’Onu, al termine della quale Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’UE, ha annunciato l’istituzione da parte dei Paesi del blocco di “un’entità legale per facilitare transazioni finanziarie legittime con l’Iran”.
La novità, che andrebbe a sostituire l’attuale Swift, ovvero il sistema di transazioni internazionali controllato dagli USA, segue la recente rivoluzione introdotta dall’esecutivo degli States, che con l’uscita dello scorso maggio dall’accordo sul nucleare con l’Iran ha reintrodotto sanzioni durissime contro Tehran, che vanno a pesare non poco sugli altri Paesi, colpiti da penali in caso le loro aziende portino avanti affari sul territorio.
Questo ha inevitabilmente portato diversi grossi marchi ad abbandonare il mercato di Tehran. Solo pochi giorni fa Volvo ha annunciato di bloccare i suoi affari nel Paese, così come ha fatto Volkswagen le compagnie petrolifere Eni e Total e Siemens.
UE, Cina e Russia: salvaguardare gli affari con l’Iran
Proprio al fine di salvaguardare gli affari presenti e futuri con l’Iran, UE, Cina e Russia hanno siglato quella che Federica Mogherini ha definito una “storica intesa”, accogliendo la proposta volta a “mantenere e sviluppare” i canali di pagamento con il Paese.
Privata del controllo centrale degli Stati Uniti, la nuova entità legale consentirebbe alle aziende europee che operano in Iran di effettuare tutte lo loro transazioni con il Paese senza incappare nelle contro-sanzioni imposte da Trump verso chi commercia con Tehran.
Malgrado i Paesi del blocco condividano in buona sostanza la preoccupazione USA per il programma nucleare iraniano, al momento il pensiero più diffuso è che non esistano prove che l’Iran stia violando gli accordi, e per questo il comportamento degli States ha poco a che fare con la circostanza.
Dall’altra parte l’esecutivo di Tehran ha più volte rimproverato proprio i Paesi europei, rei di non fare abbastanza per proteggere l’accordo.
Le sanzioni entreranno a pieno regime a partire dal prossimo 4 novembre; obiettivo degli Stati Uniti è quello di azzerare le esportazioni di petrolio dall’Iran, storicamente una delle realtà più attive su questo fronte.
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