L’Ucraina vincerà la guerra? Perché l’Italia può essere decisiva per Kiev

Alessandro Cipolla

14 Novembre 2022 - 08:39

Dopo la riconquista di Kherson, l’Ucraina sembrerebbe poter vincere la guerra contro la Russia: con il sesto pacchetto di aiuti militari l’Italia può dare una grande mano a Kiev.

L’Ucraina vincerà la guerra? Perché l’Italia può essere decisiva per Kiev

L’Ucraina può vincere la guerra contro la Russia? Fin dallo scorso 24 febbraio questa è la domanda che serpeggia in Occidente, visto che l’Unione europea e la Nato hanno deciso di sostenere Kiev in questo conflitto “senza se e senza ma”.

Dopo aver retto all’urto iniziale dell’invasione russa, l’Ucraina per diverse settimane ha tenuto testa all’esercito di Mosca ma, tra la primavera e l’inizio dell’estate, la Russia ha conquistato buona parte del Donbass e tutta la parte Sud che si affaccia sul Mar d’Azov.

Nelle ultime settimane però la guerra ha preso una piega ben diversa, con Kiev che ha messo in atto una efficace controffensiva tanto che l’Ucraina ha riconquistato diversi territori e città, per ultima quella strategica di Kherson.

A dare una grossa mano all’esercito ucraino è stato l’Occidente, con il rifornimento di armi sempre più sofisticate e il fondamentale lavoro di intelligence per aiutare sul campo i generali di Kiev.

Anche l’Italia ha fatto la sua parte nel sostegno all’Ucraina da quando è scoppiata la guerra, ma adesso Washington avrebbe chiesto al nuovo ministro della Difesa Guido Crosetto di compiere un ulteriore passo in avanti nel sesto pacchetto di aiuti che il governo a breve andrà a licenziare.

Guerra: le possibilità di vittoria dell’Ucraina

Quando si parla della guerra in Ucraina bisogna sempre partire da un presupposto: al netto della propaganda, l’ex presidente russo Dmitry Medvedev non sbaglia quando dice che la Russia ancora non ha utilizzato tutto il suo arsenale a sua disposizione. E per fortuna.

L’esercito russo è in netta difficoltà, come la ritirata da Kherson ha dimostrato, ma Mosca nei suoi arsenali ha centinaia di armi tattiche nucleari già pronte all’uso per non parlare di quelle strategiche: se le prime potrebbero far fuori una colonna di tank, le seconde potrebbero polverizzare anche una intera città.

Il grande interrogativo di questa guerra di conseguenza è questo: se Vladimir Putin dovesse ritrovarsi spalle al muro, cosa ci garantisce che non possa prendere in considerazione l’opzione nucleare?

Le truppe russe da tempo stanno scavando trincee, con l’obiettivo di fermare l’avanzata degli ucraini confidando anche nel “generale inverno”; in fondo a Putin potrebbero andare bene anche i territori fin qui conquistati e annessi.

Per la diplomazia di conseguenza questo potrebbe essere il momento adatto, considerando anche che Oltreoceano sembrerebbero essere sempre più forti le voci che vorrebbero la Casa Bianca più propensa ad aprire un dialogo con il Cremlino.

Non sarà facile però convincere Volodymyr Zelensky a riguardo, visto che il presidente mai vorrebbe porre fine a questa guerra prima di aver concluso la riconquista di tutti i territori ucraini in mano alla Russia, Crimea compresa.

Le armi dall’Italia

In questo scenario, Zelensky sta continuando a chiedere sostegno economico e militare per proseguire la propria controffensiva. Visto che sul fronte diplomatico tutto tace, a breve l’Italia varerà il suo sesto pacchetto di aiuti all’Ucraina da quando è iniziata la guerra, il primo da quando è in carica il governo Meloni.

Stando a quanto riferito dall’Ansa, nei giorni scorsi il nostro nuovo ministro della Difesa Guido Crosetto ha ricevuto una telefonata dal segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin; in particolare, al centro del colloquio ci sarebbero stati i sistemi di difesa missilistica Samp/T, Stinger e Aspide, che il nostro Esercito avrebbe a disposizione.

Di recente Kiev ha ricevuto forniture militari simili da parte di Usa e Spagna, mentre adesso toccherebbe al nostro Paese fare la sua parte; il problema è che il nostro Esercito avrebbe in dotazione soltanto cinque batterie del Samp/T, con Roma che adesso starebbe trattando per inviare dei sistemi simili ma alternativi.

Questi sistemi di difesa potrebbero essere fondamentali per far pendere la bilancia della guerra verso l’Ucraina: viste le difficoltà via terra, l’azione russa ormai è incentrata prettamente nel lancio di missili.

Se Kiev dovesse ricevere ancora più sistemi di difesa, potrebbe neutralizzare sempre più missili russi togliendo a Mosca la sua principale arma di offesa; ecco perché il nostro sesto pacchetto di aiuti sarà così importante, anche se il suo contenuto probabilmente verrà secretato al pari dei cinque precedenti.

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