L’Ucraina sta perdendo la guerra e adesso attacca gli Stati Uniti

Luna Luciano

12/08/2023

12/08/2023 - 10:49

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Nel conflitto russo-ucraino sono le truppe di Kiev quelle che stanno subendo maggiori perdite; la controffensiva non ha funzionato e l’Ucraina sta perdendo la guerra e accusa gli Stati Uniti.

L’Ucraina sta perdendo la guerra e adesso attacca gli Stati Uniti

La controffensiva non ha avuto il successo sperato: l’Ucraina sta perdendo la guerra e accusa gli Stati Uniti del proprio insuccesso.

C’è sempre più frustrazione e risentimento tra le forze armate di Kiev nei confronti degli alleati: la controffensiva non ha sortito effetti sostanziali, come sostenuto dai funzionari che seguono il dossier militare ucraino per l’Onu dall’inizio dell’invasione russa avvenuta il 24 febbraio 2022.

Una realtà difficile da accettare, specialmente se diverse narrazioni si alternano sulla guerra: se inizialmente la controffensiva era stata presentata come l’“arma segreta” che avrebbe potuto porre in serie difficoltà le forze armate russe, il 10 agosto invece è stato necessario evacuare 37 località del distretto di Kupyansk, nella regione di Kharkiv, a causa “della difficile situazione di sicurezza e dell’aumento dei bombardamenti”.

La guerra in Ucraina appare quindi come un mosaico dalle tessere scollate tra di loro: è opportuno capire perché l’Ucraina sta perdendo la guerra, quali sono stati gli errori commessi da Kiev e dagli alleati e soprattutto perché le truppe ucraine nutrono sentimenti di frustrazione nei confronti degli Stati Uniti.

L’Ucraina sta perdendo la guerra: ecco perché e quali sono stati gli errori

Il conflitto russo-ucraino sembra essere giunto a una fase quasi di stallo che non fa bene all’Ucraina e ai paesi alleati, convinti di riuscire nell’intento di respingere le forze armate russe prima dell’arrivo dell’inverno, ma stando alla situazione attuale è chiaro che la controffensiva ucraina sta fallendo. Il punto è capirne il perché.

Partendo dal principio, mentre si stava organizzando la controffensiva, era chiaro a tutti i vertici militari che gli obiettivi posti dai vertici politici non erano realizzabili, come spiegano delle fonti interne al giornale La Stampa.

Nonostante questo, giunti i minimi rifornimenti militari e conclusosi l’addestramento delle tredici brigate disponibili, si è dato inizio alle operazioni. Ma alla radice è rimasto un problema che gli stessi analisti americani hanno fatto presente fin da subito: la superiorità numerica militare russa. Come hanno spiegato gli esperti al quotidiano:

Prima che la controffensiva iniziasse, già a maggio, le forze di Vladimir Putin avevano schierato nelle zone occupate 400 mila uomini, 200 mila per il controllo del territorio e 200 mila per il combattimento[...] Gli ucraini per questa controffensiva hanno potuto iniettare sul campo una quindicina di brigate (ovvero tra le 70 mila e 90 mila unità n.d.r)

Senza contare che, secondo le stime, il rapporto per le perdite è di 3:1 per chi attacca contro chi difende. L’analisi numerica fin dall’inizio suggeriva quindi l’inefficacia della controffensiva ucraina. Inoltre, bisogna considerare che c’è stata una sottovalutazione della forza russa a priori. Una sottostima di cui sono responsabili gli stessi Stati Uniti.

Basti pensare alla convinzione secondo la quale la Russia avrebbe esaurito gli arsenali missilistici, una narrazione smentita dagli stessi vertici militari ucraini, mostrando come Mosca abbia raddoppiato la produzione missilistica rispetto al 2022 aggirando le sanzioni, tramite componenti rivendute alla Russia dalla Cina e non solo.

L’Ucraina sta perdendo la guerra ma perché accusa gli Stati Uniti?

Le continue perdite e i bombardamenti hanno portato il malcontento tra le file militari di Kiev, così come lo scoramento perché è evidente che l’Ucraina sta perdendo la guerra e in molti ritengono in parte responsabili gli Stati Uniti.

Infatti, mentre le forze militari russe preparano trincee di difesa a tre o quattro stadi, Kiev si trova senza copertura aerea perché - come ha ricordato il Washington Post - il primo gruppo di sei piloti ucraini per gli F-16 completerà l’addestramento non prima di giugno 2024. Kiev accusa quindi gli Stati Uniti di “star tirando la situazione per le lunghe”.

Senza contare che le tattiche mutuate in ambito Nato sono inefficaci in teatri tattici caratterizzati da spazi aperti; quindi, gli addestramenti delle truppe ucraine sugli standard Nato sono poco utili e da qui la rivendicazione di Kiev: “dateci le armi che ci servono piuttosto che addestramenti iniqui”.

Intanto proprio negli Stati Uniti ci si interroga se l’invio delle armi sia realmente la soluzione, mentre vengono intaccate le riserve strategiche in un momento in cui i rapporti con la Cina sono sempre più tesi e si registrano escalation di disordini in Africa e in Medio Oriente. A quel punto la domanda è lecita: cosa faranno gli Stati Uniti e l’Europa. E mentre gli Stati si lanciano in proiezioni e in giochi di guerra, sul campo il costo delle vite umane in questa guerra aumenta sempre più.

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