Trump annuncia dazi sull’Europa: le compagnie più colpite

Mario D’Angelo

3 Dicembre 2019 - 18:59

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Il Presidente USA annuncia nuovi dazi in risposta alla digital tax francese, e minaccia anche l’Italia. Quali società saranno impattate?

Trump annuncia dazi sull’Europa: le compagnie più colpite

Qualunque Paese stia pianificando una digital tax contro le big tech statunitensi rischia un aumento dei dazi. Questo, sostanzialmente, è il contenuto delle minacce di Donald Trump, che oltre alla Francia prenderà di mira Italia, Austria e Turchia. Ma quali sono le società che saranno colpite dalle tariffe?

Le società francesi colpite dai dazi USA

Trump ha annunciato l’aumento di dazi fino al 100% per un totale di $2.4 miliardi di importazioni francesi. I prodotti colpiti sono principalmente di lusso: cosmetici, borse, vini, e alcuni prodotti caseari come yogurt e formaggi.

I titoli degli obiettivi diretti di Trump - Lvmh e Kering, Hermes e altri - hanno perso oltre il 2% alla Borsa di Parigi. Verallia, che realizza le bottiglie di vetro per Dom Perignon, ha ceduto oltre l’1,55%.

Secondo Equita SIM, Lvmh e Kering detengono rispettivamente il 24% e il 20% di fatturato negli USA: “L’aumento delle tariffe verrebbe ribaltato sui prezzi di vendita; questo potrebbe dare fastidio in un contesto di consumi del lusso sul mercato USA poco brillante”. Ma per il comparto ricerca dell’investment bank questo non sarà un problema, perché la posizione dei due marchi rimarrà forte.

I nuovi dazi, piuttosto, potranno “portare spostamenti di flussi di acquisto verso l’Europa, in particolare per le borse”.

Le società italiane colpite dai dazi

Per quanto riguarda l’Italia, “nel caso venissero colpite le stesse categorie di beni, sarebbero potenzialmente impattati i marchi del lusso italiani che in media fanno quasi il 20% del fatturato in USA”. Si va da un minimo dell’8% di Tod’s a un massimo del 32% per Brunello Cucinelli.

Anche per il nostro Paese l’aumento dei dazi si ribalterebbe sul prezzo di vendita, ma la riduzione dei consumi sarebbe “in parte recuperato con uno spostamento di flussi di acquisto sull’Europa”.

Anche per EssilorLuxottica (che oggi cede lo 0,73%) ci sarebbero impatti, poiché, secondo la stima di Equita, l’azienda di Del Vecchio esporta montature negli USA per un 5% dei ricavi. Altri effetti più indiretti ci sarebbero anche per Zignago, Guala Closures e Masi.

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