Lo scontro verbale Trump-Medvedev, con il dispiegamento di sottomarini nucleari, riflette le difficoltà del tycoon nel proiettare forza diplomatica
Il recente botta e risposta tra l’ex presidente statunitense Donald Trump e Dmitry Medvedev, ex presidente ed ex primo ministro russo e oggi vicepresidente del Consiglio di sicurezza del Paese, ha riacceso i timori di una possibile escalation nucleare tra le due potenze.
Trump ha dichiarato di aver ordinato il dispiegamento di due sottomarini nucleari «in zone appropriate» dopo le uscite «idiote e incendiarie» di Dmitry Medvedev: la decisione, ha osservato il tycoon su Truth Social, deriva dal timore che le parole di Medvedev possano rivelarsi in futuro «qualcosa di più serio». Ma cosa c’è - davvero - dietro questa inquietante escalation verbale?
Lo show di Trump riflette la debolezza Usa
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