Trova una pepita d’oro da 12 chili con un normale metal detector

Ilena D’Errico

7 Settembre 2025 - 19:03

A volte basta poco. Un semplice metal detector può far trovare tesori con un pizzico di fortuna.

Trova una pepita d’oro da 12 chili con un normale metal detector

Non sempre per avere successo nella ricerca dell’oro servono strumenti sofisticati e progetti minuziosi, qualche volta anche una ricognizione alla vecchia maniera può portare a grosse fortune. Soltanto pochissimi possono così vivere dell’oro ritrovato, ma per chi si tratta di un hobby senza pretese sognare fa parte del pacchetto. Di ritrovamenti sensazionali avvenuti per caso e con apparecchi semplici ce ne sono stati tanti negli anni in ogni parte del mondo, ma uno dei più sensazionali rimane il cosiddetto “stivale di Cortez”. Una pepita da 12 kg trovata con un normale metal detector nella parte messicana del deserto di Sonora, nel 1989, che ha scatenato la seconda corsa all’oro dell’America latina.

La storia della pepita d’oro da 12 kg

Per chi si dedica alla ricerca dell’oro in maniera scrupolosa e professionale, con tutto l’investimento di soldi e tempo richiesto, potrebbe sembrare ingiusta la facilità con cui quest’uomo si è imbattuto in un tale tesoro. Scoprendo però cos’è successo poi alla pepita, composta per circa l’80% da oro e per le parti restanti per lo più da quarzo e argento, il ritrovatore si attira molte più simpatie. L’uomo, di cui non è stato reso noto il nome, ha infatti venduto la pepita al suo datore di lavoro per la modica cifra di 30.000 dollari.

Lo stivale di Cortez è poi passato di mano in mano, toccando il culmine con una vendita all’asta nel 2008 al prezzo di 1,5 milioni di dollari. Dal 2013 si trova negli Stati Uniti, a seguito di ulteriori vendite, come pezzo da esposizione. La storia e le caratteristiche uniche della pepita ha permesso che il suo valore salisse molto oltre a quello del peso del metallo giallo, ma il misero prezzo per cui il ritrovatore se ne è sbarazzato lascia comunque l’amaro in bocca. Tralasciando i cambiamenti nelle quotazioni dell’oro, la forma della pepita - che appunto ricorda uno stivale - ne ha reso un pezzo da collezione molto appetibile, come spesso accade con le quantità d’oro grezzo ritrovare in blocchi unici e compatti come questo.

È bastato un normale metal detector

Il corrispettivo di 30.000 dollari ottenuto deve comunque esser stato apprezzato dal ritrovatore, che con un semplice ed economico metal detector si era spinto nel deserto senza troppe pretese, dopo aver trovato soltanto qualche moneta e rottami metallici nei pressi della propria abitazione. La destinazione non è stata casuale, ma neanche prevedibile. Il deserto messicano era infatti stato già battuto ampiamente e si pensava che non avesse molto altro da offrire ai trovatori, che vengono chiamati gambusinos. Eppure, c’erano ancora i tesori nascosti di origine fluviale in quella che è stata soprannominata la “Striscia d’oro di Sonora”.

Lo stivale di Cortez è un protagonista unico nella storia della ricerca dell’oro, ma di episodi singolari (che ci mostrano tutto il peso della casualità o fortuna che dir si voglia) ce ne sono svariati. Un paio di anni fa, per esempio, un australiano ha trovato una pepita d’oro che gli ha fruttato più di 150.000 dollari. Anche in questo caso, il metal detector non era assolutamente professionale, tanto che i media locali lo descrivono al pari di un giocattolo.

Eppure, ha servito al proprio scopo meglio di tante altre attrezzature all’avanguardia, indispensabili per la stragrande maggioranza dei ricercatori. L’anno scorso, invece, un britannico ha trovato una pepita d’oro da quasi 65 grammi (che si è anche aggiudicata un record) grazie a un metal detector rotto in soli 20 minuti di ricerca. Il ricercatore, che si occupa di questo dal 1989, si chiama Richard Brock e nell’occasione ha lasciato a tutti una lezione importante:

Ciò dimostra che non importa quale attrezzatura usi se stai percorrendo la strada giusta e sei abbastanza attento a ciò che potrebbe nascondersi sotto il suolo; questo fa la differenza.

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