Tregua o guerra mondiale: il destino dell’Ucraina si deciderà il prossimo 11 luglio

Alessandro Cipolla

14 Giugno 2023 - 08:26

Il prossimo 11 luglio in Lituania ci sarà il vertice Nato decisivo per il futuro dell’Ucraina: il bivio è tra una terza guerra mondiale o una tregua poco conveniente per Kiev.

Tregua o guerra mondiale: il destino dell’Ucraina si deciderà il prossimo 11 luglio

Una tregua o una terza guerra mondiale. Il destino dell’Ucraina si deciderà il prossimo 11 luglio quando a Vilnius, in Lituania, si terrà la riunione dei capi di Stato e di governo della Nato che è stata annunciata lo scorso novembre.

Da allora lo scenario della guerra in Ucraina è mutato ben poco: una diga distrutta, la Russia ha conquistato la città di Bakhmut e l’Ucraina ha riconquistato finora sette villaggi nel corso della sua controffensiva lanciata pochi giorni fa. A mutare è stato solo il bilancio dei morti e dei feriti, tristemente salito in questo conflitto dal forte sapore novecentesco.

Anche se sul campo di battaglia ad affrontarsi - e a morire - sono i russi e gli ucraini, il destino della guerra sembrerebbe essere in mano alla Nato senza dimenticare comunque la Cina, autentico convitato di pietra di questa “operazione speciale” iniziata più di quindici mesi fa.

La data cerchiata con il circoletto rosso sul calendario così è quella dell’11 luglio, ma gli alleati della Nato ancora stando a quanto riferisce Politico non avrebbero trovato ancora un accordo, schiacciati tra l’incudine di una terza guerra mondiale e il martello di una tregua dal sapore di beffa per Volodymyr Zelensky.

Vladimir Putin nelle scorse ore ha dichiarato che in Occidente ancora ci sarebbe qualcuno non così stupido dal volere una terza guerra mondiale, quasi a voler lanciare un monito alla Nato che in queste ore è impegnata nella più grande esercitazione militare di sempre non distante dal confine russo.

Nato, Ucraina e lo spettro di una terza guerra mondiale

L’Ucraina da alcuni giorni ha dato il via alla sua controffensiva, riconquistando alcuni villaggi anche se le sue possibilità di vincere questa guerra - che per Kiev significherebbe ricacciare i russi nei suoi confini ante 2014 - sono assai esigue con la prima linea difensiva russa che ancora deve essere scalfita.

Gli F-16 annunciati non arriveranno prima del nuovo anno visto che ancora deve iniziare l’addestramento dei piloti ucraini che durerà almeno sei mesi, mentre buona parte dei tank arrivati dall’Occidente sono stati distrutti o presi dal nemico. Non bisogna dimenticare poi la superiorità aerea e numerica russa, oltre le migliaia di armi atomiche già pronte all’utilizzo nei magazzini di Mosca.

Per diversi osservatori occidentali quella di Kiev più che una controffensiva assomiglierebbe a una missione suicida, con l’Ucraina che a questo punto potrebbe sperare solo in un intervento militare diretto da parte della Nato come ipotizzato dal suo ex segretario Anders Rasmussen. Questo però significherebbe dare il via alla terza guerra mondiale.

Senza una azione diplomatica degna di tal nome, l’Ucraina appare destinata a non poter vincere questa guerra e, di conseguenza, la Nato qualcosa deve pur fare per non permettere a Putin di uscire in qualche modo vincitore dal conflitto.

Le conseguenze catastrofiche e apocalittiche di una terza guerra mondiale, potenzialmente anche nucleare, sono ben note a tutti ed ecco allora qual è la tentazione che serpeggia in Occidente: congelare il conflitto garantendo all’Ucraina una protezione verso attacchi futuri e lasciando alla Russia il controllo dei territori annessi.

Una beffa per Zelensky che però potrebbe essere doppia: la Nato infatti ancora non ha idea di come garantire la sicurezza all’Ucraina, visto che un imminente ingresso nell’Alleanza atlantica non sarebbe all’ordine del giorno.

Il vertice di Vilnius sarà così lo spartiacque di questa guerra, ma il problema è che a Washington ancora non hanno ben chiaro quali decisioni prendere mentre il tempo a disposizione sta iniziando a stringere.

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