Trasferirsi in Portogallo per pagare meno tasse come residente non abituale

Patrizia Del Pidio

16 Gennaio 2023 - 12:30

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Per chi decide di trasferire la propria residenza in Portogallo le agevolazioni sul fronte fiscale possono essere molteplici. Vediamo quali sono.

Trasferirsi in Portogallo per pagare meno tasse come residente non abituale

Quando si parla di trasferimento all’estero si pensa sempre che a farlo siano i pensionati. Come nel caso del Portogallo dove una nutrita comunità di pensionati italiani ha stabilità la propria dimora per ricevere la propria pensione senza l’applicazione dell’imposizione fiscale dell’Italia. Il Portogallo, però, è una meta che potrebbe risultare interessante anche per chi non è pensionato e voglia dare il via ad una nuova attività sfruttando i vantaggi fiscali che il Paese offre ai cosiddetti “residenti non abituali”. Aderendo al programma è possibile, infatti, pagare una flat tax del 20% per 10 anni a patto di restare in uno Stato UE non appartenente alla black list. Ma cerchiamo di capire come funziona il trasferimento di residenza all’estero, nel particolare in Portogallo e come e quando conviene aderire al programma di “residenti non abituali”.

La residenza fiscale è fondamentale

Quando si parla di trasferimento all’estero bisogna tenere conto che questo ha delle conseguenze non indifferenti sulle regole di tassazione. Infatti, coloro che sono fiscalmente residenti in Italia sono soggetti alla tassazione italiana per tutti i propri redditi, indipendentemente da dove sono stati prodotti. E si applica la tassazione italiana anche per i redditi prodotti all’estero.

Se, invece, non si è residenti in Italia la tassazione italiana dovrebbe applicarsi solo per i redditi prodotti nel nostro Paese, a meno che non esistano delle convenzioni bilaterali contro la doppia imposizione stipulata con il Paese in cui si trasferisce la residenza. E tra Italia e Portogallo esiste una convenzione bilaterale contro la doppia imposizione. Questo consente, di fatto, a chi trasferisce la propria residenza in Portogallo di veder applicare l’imposizione fiscale portoghese anche sui redditi prodotti in Italia.

Residenti non abituali in Portogallo, come funziona il regime fiscale?

Sono molti i Paesi che negli ultimi anni hanno introdotto delle agevolazioni fiscali per attirare residenti, con relativi patrimoni, redditi e ricchezze. Il caso più famoso è quello del Portogallo per quel che riguarda le imposizioni fiscali all’interno dell’UE, soprattutto per quel che riguarda i pensionati che, dal 2020, pagano un’aliquota fiscale del 10%sulle pensioni erogate dall’Italia (o da qualsiasi altro Paese con convenzione bilaterale da cui provengono).

Ma il regime fiscale dei residenti non abituali (Regime NHR) è molto interessante anche per chi non è pensionato, visto che permette di beneficiare di diverse agevolazioni per 10 anni. A patto di essere considerati residenti fiscalmente in Portogallo. E ricordiamo una cosa fondamentale in questo contesto: tale regime ha impatti solo sulla parte fiscale e non su quella previdenziale. Se si produce reddito in Italia e si ha residenza in Portogallo, solo le tasse saranno pagate con il regime portoghese, mentre la contribuzione dovrà essere versata, comunque, in Italia per quel reddito.

Vantaggi fiscali del regime per non residenti abituali

I vantaggi principali del trasferirsi in Portogallo, contrariamente a quanto si possa pensare, non è per i pensionati, ma per chi ha redditi esteri passivi. Andiamo a vedere perché.
Aderire all’NHR program per residenti non abituali consente per 10 anni di:

  • non avere tassazione alcuna sui redditi passivi provenienti dall’estero (interessi, dividendi, royalties, capital gains);
  • esenzione dalla tassazione sui redditi da lavoro dipendente e autonomo percepiti in Portogallo per chi è impiegato in settori di alta tecnologia;
  • tassazione al 10% per le pensioni percepite all’estero.

Chi è esentato dal pagamento delle tasse per redditi prodotti in Portogallo?

Come abbiamo accennato nel paragrafo precedente, i lavoratori dipendenti e autonomi che esercitino in un settore dall’alto valore aggiunto possono beneficiare dell’esenzione della tassazione sui redditi prodotti in Portogallo per 10 anni. Esenzione, quindi, totale dall’imposizione sul reddito interno a patto di svolgere una delle professioni elencate nel Decreto del Ministero delle Finanze ed avere almeno una qualificazione di livello 4 (in base al Quadro Europeo delle Qualificazioni).

Rientrano in questa tipologia di esenzione i medici, i dentisti, gli insegnanti, ingegneri, architetti, commercialisti, gestori di imprese, docenti universitari o delle scuole superiori, giornalisti, linguisti, specialisti in materie scientifiche (matematica, ingegneria, tecnologia dell’informazione e comunicazione, fisica), artisti dello spettacolo.

Rientrano in questa speciale imposizione fiscale anche coloro che lavorano sul web come content creator, programmatori, sviluppatori o chiunque rientri nella definizione dei “nomadi digitali”.

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