Trading OnLine: con ESMA 2018 ha segnato riscoperta delle azioni

Riccardo Designori

14 Dicembre 2018 - 13:24

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A poche settimane dalla fine del 2018 Money.it ha intervistato Fabio De Cillis, Responsabile della divisione italiana di IG. Con il manager del broker sono stati ripercorsi gli appuntamenti più importanti del 2018 e tracciate le linee guida per il 2019

Trading OnLine: con ESMA 2018 ha segnato riscoperta delle azioni

Mancano solo un paio di settimane alla fine del 2018 e, come ogni anno, è ormai tempo di bilanci. L’anno che volge al termine è stato ricco di appuntamenti, politici, economici e normativi. A caratterizzare le diverse asset class la volatilità. Money.it ha intervistato Fabio De Cillis, Responsabile della divisione italiana di IG. Il manager del broker, leader a livello mondiale nel trading sui CFD, ha ripercorso gli avvenimenti più significativi di questo 2018 e tracciato le linee guida per il 2019.

Dott. De Cillis, ripensando a questo 2018 qual è il primo tema che le viene in mente?
Beh, indubbiamente l’euforia di inizio anno per le criptovalute non può essere dimenticata. Proseguendo la strada intrapresa negli ultimi mesi del 2017, il primo trimestre del 2018 è stato all’insegna di un crescente e diffuso interesse per le valute digitali. Il balzo delle quotazioni ha attratto sia i trader più navigati che una nuova fetta di mercato quale investitori normali. Le criptovalute più negoziate sono state Bitcoin, Litecoin, Ethereum e Ripple, non solo come asset class da inserire nel proprio portafoglio ma proprio in un’ottica di trading.

Un argomento che ha caratterizzato il 2018 del trading sono state le nuove norme ESMA su opzioni binarie e leva. Quale è il vostro giudizio?
La nostra posizione rispetto alle nuove norme è positiva. Siamo d’accordo con la riduzione del concetto di leva e riteniamo corretto richiedere una maggior patrimonializzazione dei trader. Ovviamente la reazione iniziale degli operatori è stata simile a uno shock, con i trader spiazzati e non pronti al cambiamento nonostante le comunicazioni dei mesi precedenti. Il passare delle settimane e una nuova consapevolezza da parte dei nostri clienti hanno però favorito un ritorno di interesse verso il trading. In questa direzione è stato molto importante anche il percorso di educazione finanziaria che abbiamo pensato per loro.

Le nuove norme ESMA prevedono per i clienti retail la protezione dal saldo negativo. Su questo fronte, cosa pensate?
Si tratta di un pilastro molto importante, che non espone più i trader non professionali a rischi come quello che si è palesato nel marzo 2015 quando la Banca Nazionale Svizzera a sorpresa tolse il Peg con l’euro provocando ingenti perdite a molti investitori. Guardiamo dunque con favore all’introduzione di questa protezione, seppur non possiamo negare alcune nostre preoccupazioni. In primis quella legata all’azzardo morale che potrebbe spingere alcuni trader ad aprire posizioni eccessivamente rischiose sapendo di poter contare sulla protezione dal saldo negativo del conto.

ESMA e i forti ribassi maturati dalle criptovalute nel corso del 2018 hanno modificato le preferenze dei trader in termini di asset class?
Effettivamente stiamo notando un cambiamento. Rispetto agli ultimi anni, quello a cui stiamo assistendo è a un minor interesse verso il mercato della valute a favore di una rifocalizzazione verso i titoli azionari italiani. I motivi sono molteplici, in primis il fatto che già prima dell’introduzione delle nuove norme ESMA i margini richiesti per operare sulle azioni erano maggiori. La leva verso questi strumenti è sempre stata significativamente inferiore, anche fino a 10 volte in meno. Il calo della leva previsto da ESMA sembra dunque stia spingendo i trader verso questa asset class, se non altro per una questione di affinità culturale, conoscenza storica delle società e accesso a una maggiore informazione. Anche per il 2019 ci attendiamo la prosecuzione di questo trend, motivo per cui aumenteremo il nostro focus e impegno verso le azioni italiane.

Un altro tema caldo è quello della Brexit. IG è un broker di matrice anglosassone, come si è preparata su questo fronte?
A livello di gruppo ci siamo già tutelati aprendo a Francoforte IG Europe. Questo ci permetterà di continuare a seguire i nostri clienti a prescindere dall’esito della Brexit. Ovviamente IG è una multinazionale, con una radicata presenza territoriale nelle diverse nazioni in cui operiamo. In quest’ottica, i clienti italiani potranno continuare a fare riferimento sui nostri uffici di Milano, attivi da oltre 10 anni. Volendo sintetizzare possiamo dire: siamo pronti a ogni scenario e per i nostri clienti non cambierà nulla.

Proiettandosi all’ormai imminente 2019, quali sono gli obiettivi che si prefigge IG?
Come leader di mercato, anche per il prossimo anno confermiamo la centralità e l’impegno verso la formazione. Oltre ai numerosi webinar e incontri sul territorio che da sempre caratterizzano la nostra offerta, nel 2019 abbiamo in programma di promuovere una serie di eventi speciali nuovi, dedicati a un pubblico diverso e più articolato rispetto a quello tradizionale. Questa serie di eventi verrà lanciata nella primavera del prossimo anno. Non tralasciamo inoltre lo sviluppo tecnologico, altro nostro pilastro. Nel corso del prossimo anno andremo a rilasciare nuove funzionalità per le nostre piattaforme di trading

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