Torna l’ottimismo nei mercati: i motivi

Violetta Silvestri

04/10/2022

25/10/2022 - 12:04

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I mercati virano al rialzo dopo sedute poco convincenti: il clima di ritrovato ottimismo poggia ancora sulle attese nei confronti della Fed. Cosa succede e perché c’è stato il rally a Wall Street?

Torna l’ottimismo nei mercati: i motivi

Martedì le azioni dell’Asia-Pacifico stanno per chiudere una seduta in rialzo, dopo i guadagni degli Stati Uniti dove sembra essere tornato l’ottimismo degli investitori nel primo giorno di negoziazione nell’ultimo trimestre dell’anno.

Con i mercati in Cina e Hong Kong chiusi per vacanze, il focus asiatico è su Topix e Nikkei giapponesi, con quest’ultimo che rimbalza del 3% è, S&P/ASX 200 australiano in corsa di oltre il 2% e il Kospi della Corea del Sud che avanza del 2,58%.

Questi movimenti al rialzo hanno seguito un rimbalzo simile negli Stati Uniti, dove le azioni di Wall Street hanno segnato il loro più grande aumento giornaliero da agosto, spinti anche dal passo indietro del Governo britannico su un piano per significativi tagli alle tasse non finanziati, che aveva agitato i mercati mondiali nelle ultime settimane.

Il cancelliere britannico Kwasi Kwarteng ha annullato la prevista abolizione dell’aliquota massima di 45 pence del Paese di fronte a una rivolta dei parlamentari del suo stesso partito. Il cancelliere accelererà la pubblicazione del suo piano per tagliare il debito nel tentativo di rassicurare i mercati.

Mercati in ripresa si aspettano una Fed meno falco

Le azioni in Asia e i futures azionari statunitensi stanno estendendo i loro guadagni poiché i deboli dati manifatturieri statunitensi hanno smorzato le scommesse sull’atteggiamento aggressivo della Federal Reserve.

Anche il mercato obbligazionario ha lanciato segnali distensivi, con i rendimenti che sono scesi allentando parte della pressione che ha colpito i mercati quest’anno. Il rendimento del Treasury a 10 anni, che aiuta a fissare i tassi per i mutui e molti altri tipi di prestiti, è diminuito al 3,61% dal 3,83% alla fine di venerdì. Aveva raggiunto il 4% la scorsa settimana, dopo aver iniziato l’anno a solo l’1,51%.

Un rapporto sulla produzione statunitense più debole del previsto, insieme ai dati che mostrano un calo della spesa per l’edilizia da luglio ad agosto, hanno prospettato un’azione meno aggressiva della banca centrale. Sebbene i dati possano sembrare scoraggianti per l’economia, essi potrebbe significare che la Federal Reserve non dovrà essere così incisiva ancora nell’aumentare i tassi di interesse contro l’inflazione.

Aumentando i tassi, la Fed sta rendendo più costoso l’acquisto di una casa, un’auto o qualsiasi altra cosa comprata a credito. La speranza è di rallentare l’economia quel tanto che basta per frenare l’inflazione. Ma la Fed rischia anche di provocare una recessione se si spinge troppo oltre.

Anche il bitcoin è salito con la tregua dei rendimenti, mentre i titoli tecnologici hanno influito sul rimbalzo delll’S&P 500, con Apple e Microsoft aumentate entrambe di oltre il 3%.

Il rally di lunedì è arrivato nonostante un calo dell’8,6% per Tesla, uno dei titoli più influenti di Wall Street a causa del suo enorme valore di mercato. Il produttore di veicoli elettrici ha consegnato meno veicoli da luglio a settembre rispetto a quanto previsto dagli investitori.

L’ultimo aggiornamento sul mercato del lavoro statunitense arriva venerdì. Insieme ai rapporti sull’inflazione, il rapporto sull’occupazione è uno dei dati più attesi su Wall Street ogni mese.

Sarà l’ultimo prima che la Fed prenda la sua prossima decisione sui tassi di interesse, prevista per il 2 novembre. I trader affermano che la mossa più probabile è un quarto aumento consecutivo di ben tre quarti di punto percentuale, il triplo della mossa normale.

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