Torna l’ISIS e l’allarme in Italia, rivendicato l’attacco a Vienna

Martino Grassi

04/11/2020

24/08/2021 - 16:08

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L’ISIS e il terrorismo tornano a far paura in tutta Europa dopo l’attacco di Vienna, e anche in Italia cresca l’allarme.

Torna l’ISIS e l’allarme in Italia, rivendicato l’attacco a Vienna

Torna lo spettro del terrorismo e dell’ISIS in tutta Europa, dopo la rivendicazione dell’attentato di Vienna ed anche in Italia sale l’allarme. Sembrerebbe che l’attacco alla Capitale dell’Austria, che ha portato alla morte 4 persone e ne ha ferite altre 22 fosse stato progettato lo scorso luglio.

Dopo la scia di attacchi che ha colpito l’Europa, dapprima in Francia, a Parigi e Nizza, e poi in Austria, anche l’Italia ha voluto innalzare la soglia d’allerta, un provvedimento richiesto già da tempo dalle autorità in vista di un possibile ritorno degli assalti di matrice islamica.

Attacco di Vienna: torna l’ISIS e cresce l’allerta in Italia

L’attacco di Vienna, durato poco meno di 10 minuti, ha stravolto completamente la città, generando il panico. L’assalitore, Fejzulai Kujtim, venti anni, di origine macedone ma nato a Vienna, si è mosso come se stesse lavorando in gruppo, prendendo di mira 6 obiettivi vicini tra di loro. Dopo aver sfogato la sua violenza su chiunque incontrasse nel suo cammino è stato freddato dalle autorità austriache. Per fermare l’ira omicida del terrorista sono intervenute anche le teste di cuoio Cobra e Wega, che hanno setacciato tutta la città in cerca di possibili complici.

L’inaspettato attacco a Vienna ha spaventato tutto il vecchio continente facendo sentire vulnerabili tutti i Paesi, e proprio in virtù di questo anche l’Italia ha deciso di innalzare la soglia di attenzione. Da diverso tempo l’AISE, il servizio segreto esterno italiano aveva sollecitato una maggiore attenzione. Sebbene l’ISIS abbia subito un duro colpo con la morte di Al Bagdadi, resta una forte radicalizzazione che corre soprattutto sui social, e sotto la lente d’ingrandimento dei servizi segreti italiani sono finiti quelli che vengono definiti I Leoni dei Balcani.

Si tratta di una cellula costituita nel 2018 composta dagli ex combattenti della Siria e dell’Iraq pronti a qualsiasi a qualsiasi cosa che si muovono soprattutto in Albania, Bosnia Herzegovina, Macedonia, Montenegro, Serbia e Kosovo in cui vengono perpetuati sentimenti di odio nei confronti dello stile di vita occidentale. Lo stesso cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, ha affermato che l’attentatore è stato mosso dall’“odio per il nostro modello di vita. Non si tratta di uno scontro fra cristiani e musulmani, fra l’Austria e i migranti, ma fra civiltà e barbarie.

Stretta sui migranti e controlli ai confini

Una particolare preoccupazione è stata manifestata anche nei confronti della migrazione clandestina, tanto che il ministri dell’Interno, Luciana Lamorgese ha presieduto nella giornata di ieri un Comitato per l’ordine e la sicurezza, con cui si vogliono aumentare i controlli ai confini, impiegando anche l’Esercito.

L’attenzione è aumentata dopo che si è scoperto che l’attentatore di Nizza aveva raggiunto l’Europa passando proprio da Lampedusa. Adesso si sta cercando di aumentare anche la collaborazione con la Tunisia, al fine di incrementare la collaborazione con la nostra intelligence per segnalare i possibili sospetti radicalizzati.

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