Tfr in busta paga abolito dal 1° luglio 2018: gli adempimenti delle imprese

Anna Maria D’Andrea

11 Luglio 2018 - 15:30

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Tfr in busta paga abolito dal 1° luglio 2018: a spiegare adempimenti e cosa devono fare le imprese è l’Inps, con il messaggio n. 2791.

Tfr in busta paga abolito dal 1° luglio 2018: gli adempimenti delle imprese

È arrivato al capolinea il periodo durante il quale era possibile ricevere il Tfr in busta paga. La norma, introdotta dalla Legge di Stabilità 2015, non è stata oggetto di proroga e pertanto è ufficialmente abolita dal 1° luglio 2018.

La cessazione dell’obbligo per il datore di lavoro di erogazione della Qu.I.R. comporta il rispetto di specifici adempimenti, illustrati dall’Inps con il messaggio n. 2791 del 10 luglio 2018.

A tal proposito, l’Istituto comunica che non essendo stata introdotta alcuna novità circa la possibilità di continuare a percepire l’anticipo del Tfr mensilmente in busta paga, a partire dal 1° luglio 2018 vengono meno gli obblighi informativi e contributivi previsti per le aziende.

Tuttavia, specifiche regole riguardano le piccole e medie imprese che, ai fini dell’erogazione della Qu.I.R. in busta paga dei propri dipendenti, hanno avuto accesso al finanziamento assistito dalla garanzia dell’Inps e dello Stato.

Tfr in busta paga abolito dal 1° luglio 2018: gli adempimenti delle imprese

L’erogazione della Qu.I.R., ovvero la quota del TFR maturata dal lavoratore che a partire dal 2015 poteva essere richiesta in busta paga, non è stata prorogata.

La misura, introdotta a carattere sperimentale dal 1° marzo 2015 al 30 giugno 2018, è stata ufficialmente abolita e pertanto a partire dalle denunce relative alle retribuzioni del mese di luglio i datori di lavoro non saranno più tenuti a rispettare gli obblighi comunicativi e informativi previsti dall’Inps.

Pertanto, venuto meno l’obbligo di erogazione della quota di Tfr con lo stipendio mensile, a partire dalle denunce di competenza di luglio 2018 i datori di lavoro interessati dovranno ripristinare l’assetto ordinario previsto in relazione alle scelte operate dal lavoratore, ovvero procedere con:

  • accantonamento in azienda;
  • versamento al Fondo di tesoreria;
  • versamento alla forma pensionistica complementare di destinazione.

Regole diverse, invece, per le PMI che hanno avuto accesso al finanziamento assistito.

Cessazione erogazione Qu.I.R.: gli obblighi per le PMI

Le piccole e medie imprese con meno di 50 addetti che hanno avuto accesso al finanziamento assistito dalla garanzia statale per l’erogazione del Tfr in busta paga dovranno effettuare specifici adempimenti, ai sensi di quanto chiarito dall’Inps con il messaggio n. 2791 (allegato in calce).

Nel dettaglio, l’Inps chiarisce che i datori di lavoro che abbiano avuto accesso al finanziamento della Qu.I.R. dovranno continuare a valorizzare l’elemento fino alla liquidazione in busta paga della quota di Tfr maturata nel periodo di paga di giugno 2018, ovvero fino alle denunce Uniemens di competenza settembre 2018.

Per ulteriori dettagli si allega di seguito il messaggio pubblicato dall’Inps il 10 luglio 2018:

INPS - messaggio numero 2791 del 10 luglio 2018
Liquidazione della quota integrativa della retribuzione (Qu.I.R.) ai sensi dell’articolo 1, comma 26 e seguenti, della legge 23 dicembre 2014, n. 190. Cessazione dell’obbligo di erogazione della Qu.I.R.

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