Il terremoto banche centrali scuote i mercati e semina incertezza

Violetta Silvestri

17/06/2022

Banche centrali più attive che mai tra incontri da calendario e altri di emergenza. Le decisioni sui tassi stanno influenzando i mercati globali. Temi chiave: inflazione e recessione. E incertezza.

Il terremoto banche centrali scuote i mercati e semina incertezza

I mercati stanno chiudendo una settimana dominata dalle mosse attese e sorprendenti delle banche centrali di diversi Paesi.

Dagli aumenti dei tassi di interesse nel più grande intervento delle Federal Reserve dal 1994, al rialzo shock della Banca nazionale svizzera che ha energizzato il franco, fino al quinto incremento dei costi finanziari del Regno Unito, le decisioni degli istituti centrali stanno guidando mercati azionari, obbligazionari e valutari. L’ultimo segnale, in controtendenza, è giunto dal Giappone, con al BoJ ancora accomodante e con tassi negativi.

Un vero e proprio terremoto si sta abbattendo nelle Borse, incerte sul prossimo futuro e in bilico tra una morsa dell’inflazione sempre più stretta e il rischio di recessione.

Gli aumenti dei tassi stanno drenando liquidità, provocando perdite in una serie di attività. Le azioni globali affrontano una delle peggiori settimane dalle turbolenze indotte dalla pandemia del 2020.

Banche centrali protagoniste assolute: cosa succede nei mercati?

Le azioni in Asia oscillano, seguendo il ribasso notturno di Wall Street, dopo che il Regno Unito e la Svizzera hanno alzato i tassi di interesse, aggiungendo timori che politiche monetarie più restrittive da parte delle banche centrali possano minare una ripresa economica globale.

Nonostante uno storico aumento del tasso di 0,75 punti percentuali dalla Federal Reserve degli Stati Uniti mercoledì, le azioni erano state inizialmente sostenute dai commenti del presidente Powell, secondo le quali mosse di questa portata non sarebbero diventate all’ordine del giorno.

Tuttavia, un altro scossone è arrivato ieri, giovedì 16 giugno, quando la banca centrale svizzera ha sorpreso i mercati con il suo primo aumento dei tassi dalla crisi finanziaria globale del 2007, dopo che l’inflazione in ha toccato il massimo da 14 anni il mese scorso.

Ciò è stato seguito da un aumento dei tassi da parte della Banca d’Inghilterra, che ha avvertito che l’inflazione nel Regno Unito sarebbe salita oltre l’11% quest’anno.

Intanto, Il Giappone ha mantenuto l’allentamento monetario e il controllo della curva dei rendimenti, sfidando le pressioni per seguire una tendenza globale verso impostazioni più restrittive. Lo yen è affondato.

“Bank of Japan è felice di continuare a essere la ’stravagante’ tra le banche centrali”, ha affermato Takayuki Toji, economista presso Sumitomo Mitsui Trust Asset Management. “L’analisi della BoJ suggerisce che uno yen più debole sarà vantaggioso per l’economia giapponese, a condizione che le fluttuazioni del tasso di cambio non siano troppo drastiche”.

Si prevede, infine, che la Banca centrale europea alzerà i tassi nella sua prossima riunione di luglio. La Bce ha dichiarato, però, dopo una riunione di emergenza, che “accelererà il completamento della progettazione di un nuovo strumento anti-frammentazione” a sostegno delle nazioni più indebitate dell’Eurozona.

Il percorso verso la normalizzazione della politica monetaria si sta facendo assai arduo. Lo spread e l’allarme debito in Italia testimoniano il momento molto complesso per economia e finanza.

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