Hyundai sta affrontando una doppia crisi: scioperi in Corea del Sud per salari e condizioni di lavoro e un maxi-raid anti-immigrazione in Usa che ha colpito un suo impianto chiave.
Una tempesta perfetta si è abbattuta sopra Hyundai. La casa automobilistica sudcoreana, fiore all’occhiello dell’industria delle quattro ruote di Seoul, deve fare i conti con turbolenze interne e gravi problemi esterni.
In patria la grande H deve fare i conti con lo sciopero parziale di tre giorni indetto dai lavoratori sindacalizzati dell’azienda per chiedere salari più alti, una riduzione dell’orario dei turni e l’estensione dell’età pensionabile.
Il sindacato del colosso, che conta 42.000 membri, ha dichiarato in una nota che i suoi iscritti riposeranno per due ore al giorno mercoledì e giovedì, più quattro ore venerdì. La decisione del sindacato è arrivata dopo che l’ultimo ciclo di contrattazione collettiva non era riuscito a favorire un accordo. [...]
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