Tari, rimborso dal 2014. Ecco le istruzioni nella circolare MEF

Guendalina Grossi

21 Novembre 2017 - 17:30

Rimborso Tari: il MEF ha stabilito, attraverso la circolare n.1/DF pubblicata il 20 novembre 2017, che la quota variabile dell’imposta sui rifiuti deve essere applicata una sola volta. Ecco le novità.

Tari, rimborso dal 2014. Ecco le istruzioni nella circolare MEF

Tari, rimborso possibile a partire dal 2014: è stata pubblicata il 20 novembre 2017 la circolare n.1/DF dal MEF che illustra la corretta modalità di calcolo della Tari sulla quota variabile.

La circolare cerca di chiarire il caos Tari scoppiato nei giorni precedenti a causa del calcolo errato che alcuni Comuni hanno adottato in base al quale la parte variabile della tassa rifiuti è stata moltiplicata per il numero delle pertinenze.

Cerchiamo quindi di capire ora a chi spetta il rimborso della Tari e come presentare la domanda per riceverlo nel caso di addebito della quota variabile sulle pertinenze.

Rimborso Tari: chi può richiederlo?

La circolare n. 1/DF del MEF ha stabilito che hanno diritto al rimborso della Tari per tutti i contribuenti che hanno riscontrato un errato computo della parte variabile della tassa sui rifiuti effettuato dal Comune o dal soggetto gestore del servizio di raccolta rifiuti.

I rimborsi potranno essere richiesti a partire dal 2014, anno in cui è entrata in vigore la Tari.

La circolare n.1/DF pubblicata dal MEF spiega dettagliatamente, attraverso un esempio concreto, qual’è il corretto calcolo della quota variabile della Tari per rendere ancora più chiaro ai contribuenti chi può richiedere il rimborso della tassa rifiuti.

Si allega di seguito la circolare n. 1/DF del MEF pubblicata il 20 novembre 2017:

Dipartimento delle Finanze - circolare n. 1/DF del 20 novembre 2017
Ecco il testo della circolare MEF con i chiarimenti su calcolo e rimborso Tari

Esempio calcolo Tari

L’esempio, fornito dal Dipartimento delle finanze, mette a confronto due nuclei familiari costituiti entrambi da tre componenti.

Il primo possiede un’abitazione di 100 mq mentre il secondo un appartamento di 80 mq e una cantina di 20 mq che costituisce la pertinenza dell’abitazione.

Nell’esempio si ipotizza inoltre che la tariffa per il calcolo della parte fissa della Tari determinata dal comune sia pari a 1,10 euro mentre la parte variabile sia pari a 163,27 euro.

Se si applica il calcolo errato della quota variabile anche sulle pertinenze, ci troveremo di fronte a questa situazione:

1. Primo Nucleo Familiare

Mq abitazione Parte fissa Parte variabile TARI Totale
100 mq 100 x € 1,10= € 110 € 163,27 110+163,27= € 273,27

2. Secondo Nucleo Familiare

Mq Abitazione Parte fissa Parte variabile Totale
80 mq 80 x € 1,10= € 88 € 163,27 88+163,27= € 251,27
Mq cantina pertinenziale Parte fissa Parte variabile Totale
20 mq 20 x € 1,10 = € 22 € 163,27 22+163,27=€ 185,27
TARI Totale = € 436,54

Nel secondo esempio possiamo notare l’errore di calcolo che ha portato, in molti Comuni alla moltiplicazione della Tari nel caso di possesso o detenzione di una o più pertinenze.

In base all’esempio sopra riportato il calcolo corretto della Tari anche nel caso di pertinenze nell’immobile è il seguente:

Mq Abitazione e cantina pertinenziale Parte fissa Parte variabile Totale
80+20=100 mq 100 x € 1,10= € 110 € 163,27 110+163,27= € 273,27

Rimborso Tari: come presentare la domanda

La domanda di rimborso Tari dovrà essere presentata entro 5 anni dal giorno del versamento.

La richiesta per il rimborso della quota variabile dovrà essere compilata e inviata al comune indicando i dati necessari per identificare il contribuente, l’importo versato, l’importo per il quale si richiede il rimborso e i dati identificativi della pertinenza che è stata erroneamente computata nel calcolo della Tari.

Per ulteriori dettagli su come presentare la domanda di rimborso Tari si invitano i lettori a consultare l’approfondimento dedicato

Tari: rimangono i dubbi su come sia nato il caos

Molti si domandano come sia stata possibile l’esplosione del caos Tari.

Sono diverse le opinioni che circolano in questi giorni una tra tutte quella del sottosegretario alle Finanze Pier Paolo Baretta, che afferma che “la legge era chiara e che le interpretazioni normative sulla Tari non avrebbero dovuto esserci”.

La sua affermazione sembra un atto di accusa nei confronti dei Comuni e l’unica spiegazione che riesce a trovare è che “possano esserci state delle sovrapposizioni tra la Tari e la vecchia Tares”, che abbiano finito per confondere gli uffici tributi.

L’associazione dei Comuni (Anci) la pensa diversamente, infatti il presidente dell’Ifel (la fondazione dell’Anci che si occupa di tributi locali per conto dei Comuni) Guido Castelli sostiene che “La materia non era chiara”, tanto che l’Ancitel, una controllata dell’Anci che si occupa di assistenza ai Comuni, suggeriva al municipio di Lecce già nel 2014 di applicare per la quota variabile della Tari “la stessa tariffa applicata ai locali principali”.

Fatto sta che, a partire da oggi, i comuni dovranno rispettare la legge e far pagare la quota variabile della Tari soltanto una sola volta.

Argomenti

# Fisco
# Tari

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it