Supermercati Pam, licenziati tre dipendenti dopo il test del “finto cliente”. Cos’è successo davvero

P. F.

19 Novembre 2025 - 10:55

Pam avrebbe licenziato tre dipendenti dopo averli sottoposti al test del finto cliente, un controllo volto a verificare l’attenzione degli impiegati nei confronti di potenziali furti.

Supermercati Pam, licenziati tre dipendenti dopo il test del “finto cliente”. Cos’è successo davvero

Tre lavoratori della catena di supermercati Pam sono stati licenziati dopo aver fallito il test del “finto cliente”, un controllo eseguito dagli ispettori dell’azienda veneta per verificare l’effettiva attenzione dei dipendenti nei confronti di potenziali furti.

Il primo episodio è avvenuto in un punto vendita di Siena, mentre gli altri due nell’area di Livorno. Tuttavia, secondo alcune segnalazioni, questa tipologia di test sarebbe stata effettuata anche in alcuni supermercati del Lazio.

Il controllo si svolge in questo modo: gli ispettori dell’azienda, spacciandosi per finti clienti, nascondono prodotti rubati nel carrello della spesa, verificando in cassa se il dipendente si accorga effettivamente del furto in atto. In caso di esito negativo, scatta la contestazione disciplinare per l’impiegato, seguita dal licenziamento in tronco per omissione di controllo.

In seguito alle segnalazioni degli episodi avvenuti in Toscana, sono arrivate le proteste dei sindacati, che hanno definito le pratiche di Pam come “una trappola studiata per indurre i dipendenti a sbagliare e giustificarne così il licenziamento”.

Pam fa il test del “finto cliente”: le contestazioni

Secondo le dichiarazioni di Sabina Bardi, responsabile Area Livorno di UilTucs Toscana, i test condotti dagli ispettori di Pam avrebbero inflitto vere e proprie pressioni psicologiche nei confronti degli impiegati, spingendoli a sbagliare per poter giustificare poi il loro licenziamento:

Il primo caso riguarda Tommaso, dipendente da circa trenta anni del punto vendita di Corea, sottoposto al “test carrello”, trasformato però in imboscata. Gli ispettori nascondono dei prodotti, attuano poi vere e proprie provocazioni alla cassa, fanno pressioni psicologiche. Una trappola studiata per indurlo a sbagliare e giustificarne così il licenziamento, mentre il secondo è quello di Davide, dipendente del punto vendita in via Roma con oltre 20 anni di anzianità, bersagliato da contestazioni continue e infondate a nostro parere. Un’escalation disciplinare costruita ad arte, che ha portato al suo allontanamento.

Anche Massimiliano Fabozzi, segretario di Filcams Cgil Siena, ha condannato duramente l’azienda, sottolineando come i cassieri della catena di supermercati non siano responsabili della sicurezza dei punti vendita:

Questa pratica mette in difficoltà i lavoratori, che non sono poliziotti. Si tratta di un atto unilaterale e soprattutto, se un cliente nasconde un prodotto e il cassiere non se ne accorge, non può essere accusato di complicità o licenziato per giusta causa: c’è un problema di democrazia.

I provvedimenti delle rappresentanze sindacali

Stefano Nicoli, segretario generale Filcams Cgil Toscana, ha descritto uno scenario preoccupante. Secondo il rappresentante sindacale, Pam avrebbe colpito volontariamente i dipendenti dai contratti più onerosi col fine di “liberarsene”:

Quelli licenziati sono dipendenti a tempo indeterminato e con una lunga anzianità di servizio, oltre che di età, il lavoratore licenziato a Siena ha compiuto 62 anni. I loro sono contratti onerosi, molto più di quelli di giovani appena assunti magari a tempo determinato o in somministrazione.

Giovedì 20 novembre a Roma è previsto un incontro nazionale tra azienda e organizzazioni sindacali. “Parleremo del “test carrello” e delle sanzioni, che sono state fatte insieme ai licenziamenti per casi simili, per le quali c’è una diffida dei sindacati nazionali alla Pam Panorama. Ci stiamo preparando sia all’ipotesi che l’incontro vada bene sia a un’eventuale mobilitazione”, ha spiegato Fabozzi.

Nel frattempo, i dipendenti dei punti vendita di Siena sono in stato di agitazione, mentre il gruppo parlamentare Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) ha annunciato la volontà di presentare un’interrogazione sul caso.

Iscriviti a Money.it