Stralcio delle cartelle esattoriali nel 2026, quando arriva?

Patrizia Del Pidio

10 Dicembre 2025 - 13:45

Lo stralcio delle cartelle esattoriali non è definitivamente stato accantonato, ma è stato rimandato. Vediamo quando arriva e come funziona.

Stralcio delle cartelle esattoriali nel 2026, quando arriva?

Quando arriva lo stralcio delle cartelle esattoriali? Inizialmente si era parlato di una misura di saldo e stralcio che dovesse affiancarsi alla rottamazione quinquies, ma si è conclusa con un nulla di fatto. Un saldo e stralcio nella Legge di Bilancio 2026, infatti, avrebbe potuto essere interpretato come una sovrapposizione con il discarico automatico delle cartelle esattoriali.

Ma nella manovra non è stato previsto neanche lo stralcio dei debiti che giacciono nel magazzino dell’Agenzia delle Entrate. Nel testo, per ora, non c’è traccia delle prime soluzioni individuate dalla Commissione tecnica per risolvere il problema del magazzino straripante dell’AdER in cui 1.300 miliardi di cartelle aspettano di essere riscosse o discaricate.

Le cartelle inesigibili

Per le cartelle inesigibili vi è una doppia strada, una riguarda quelle più recenti, una quelle più datate. Per i crediti affidati alla riscossione dal 1° gennaio 2025 è previsto lo stralcio automatico qualora entro 5 anni non si riesca a ottenere la riscossione. In questo caso le cartelle vengono considerate inesigibili e si procede al loro discarico.

I primi stralci al riguardo, quindi, si avranno a partire dal 1° gennaio 2030 (ovvero dopo 5 anni che le cartelle in questione sono state affidate all’Agenzia delle Entrate Riscossione).

Il problema principale si ha invece, per le cartelle esattoriali più datate per le quali la Commissione tecnica ha trovato una soluzione da attuare in diverse fasi:

  • stralciare entro il 31 dicembre 2025 le cartelle esattoriali inesigibili affidate all’agente di riscossione tra il 2000 e il 2010;
  • stralciare entro il 31 dicembre 2027 le cartelle esattoriali inesigibili affidate all’agente di riscossione tra il 2011 e il 2017;
  • stralciare entro il 31 dicembre 2031 le cartelle esattoriali inesigibili affidate all’agente di riscossione tra il 2018 e il 2024.

Per le cartelle che dovevano essere stralciate entro la fine di quest’anno, però, non c’è nessuna previsione. Per ora la Legge di Bilancio 2026 prevede l’introduzione della rottamazione quinquies per i carichi iscritti a ruolo tra il 2000 e il 2023. La portata della rottamazione, però, è molto limitata e non cancellerà del tutto le cartelle che affollano il magazzino dell’AdER.

A quando lo stralcio delle cartelle?

Le soluzioni proposte dalla Commissione tecnica sono soltanto proposte, la scelta di applicarle resta delegata al legislatore che, nella Legge di Bilancio 2026 non ha previsto nulla. Il temporeggiare rispetto allo stralcio delle cartelle potrebbe nascondere da una parte la speranza di recuperare parte delle somme tramite la rottamazione (ma si tratta pur sempre di cartelle considerate inesigibili).

Il primo step, quello di fine 2025, doveva riguardare lo stralcio delle cartelle più datate, iscritte a ruolo tra il 2000 e il 2010, che interessano 63 miliardi di euro valutati come inesigibili. Anche se l’argomento sembra essere stato accantonato per lasciare spazio alla rottamazione quinquies, probabilmente tornerà alla ribalta nel corso del 2026 perché uno stralcio delle cartelle che non potranno essere riscosse deve esserci. Il motivo principale è quello di liberare lo spazio e le energie che andrebbero, invece, concentrati sulla riscossione dei crediti che si possono recuperare.

La rottamazione quinquies ritarda i tempi di riscossione

Il ritardo del discarico a causa della rottamazione quinquies (che abbraccia lo stesso periodo temporale previsto dalla soluzione della Commissione tecnica) rischia di dilatare i tempi. La nuova sanatoria, infatti, prevede la possibilità di spalmare i debiti per 9 anni, in un massimo di 54 rate, e fino alla sua conclusione non si saprà con certezza quali cartelle esattoriali sono state realmente saldate.

In ogni caso un prossimo step potrebbe esserci dopo la chiusura della finestra di adesione alla rottamazione, il 30 aprile 2026. Allora, infatti, si saprà per quali cartelle i contribuenti hanno espresso almeno l’intenzione di pagare (senza sapere se lo faranno realmente).

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