L’andamento del cambio EUR/GBP e la reazione della sterlina all’attacco al parlamento di Londra. Oggi in focus i dati sulle vendite al dettaglio. Quali target?
Il cambio EUR/GBP crolla e la sterlina inglese prova ancora a guadagnare terreno non solo dopo l’attacco al parlamento di Londra, ma soprattutto in seguito ai dati sulle vendite al dettaglio appena resi noti al mercato.
Le vendite al dettaglio del Regno Unito hanno subito un forte incremento che le ha portate a superare anche le previsioni degli analisti. La sterlina ha preso il volo sulla scia di tali ottimi dati e il cambio EUR/GBP è crollato. Gli ultimi giorni sono stati piuttosto tormentati per il cambio euro-sterlina inglese che ha reagito non solo alle ultime notizie sulla Brexit, ma anche al superamento del target di inflazione al 2% imposto dalla Bank of England.
Ieri, inoltre, la sterlina inglese e il cambio EUR/GBP si sono trovati di fronte al terribile attacco al parlamento di Londra che ha causato la morte di 5 persone e ha gettato nel panico la capitale inglese. Subito dopo l’attacco al parlamento di Londra la sterlina inglese è crollata e ha perso lo 0,4% sia rispetto al dollaro sia rispetto all’euro. Rispetto allo yen giapponese, invece, la sterlina ha reagito all’attacco di Londra scivolando ai minimi di due mesi.
Dopo lo shock iniziale, però, il cambio EUR/GBP è tornato a perdere quota ed è sceso da 0.8699 a quota 0.8655. Attualmente la sterlina continua a guadagnare contro l’euro ma il merito è ora dei dati sulle vendite al dettaglio britanniche che sono aumentate più del previsto: il cambio EUR/GBP sta viaggiando in ribasso dello 0.40% a quota 0.8612 (ultimo aggiornamento ore 10:40). Quali i nuovi target sul cambio EUR/GBP e quale la reazione della sterlina?
(Il crollo del cambio dopo i dati sulle vendite al dettaglio)
Sterlina vola e cambio EUR/GBP crolla con vendite al dettaglio
Il cambio EUR/GBP ha toccato i minimi di quota 0.8636 alla vigilia dei dati sulle vendite al dettaglio del Regno Unito che sono stati rilasciati alle ore 10:30 e che hanno notevolmente influenzarto l’andamento della sterlina inglese. Gli analisti avevano previsto un aumento dello 0,4% delle vendite al dettaglio, che nella precedente rilevazione avevano invece subito una flessione di 0,3 punti percentuali.
Non appena i dati sulle vendite al dettaglio sono stati rilasciati, la sterlina è schizzata e il cambio EUR-GBP è crollato. La sterlina ha guadagnato ampio terreno anche nei confronti dello yen giapponese: il cambio GBP/JPY è volato su quota 139. Ad influenzare non la sterlina, ma il cambio EUR/GBP, sarà probabilmente anche il dato sulla fiducia dei consumatori dell’Eurozona.
Sterlina inglese: i livelli tecnici sul cambio EUR/GBP
Nel momento in cui si scrive il cambio euro-sterlina inglese continua a viaggiare in rosso su quota 0.8612. Sul fronte ribassista, una rottura del livello di supporto a 0.8592 esporrebbe il cambio EUR/GBP prima a quota 0.8574 e poi a quota 0.8553. Sul fronte rialzista, invece, una rottura del livello di resistenza a 0.8660 potrebbe portare l’euro-sterlina prima a toccare quota 0.8695 e poi quota 0.8726. Secondo gli analisti di Commerzbank, comunque, l’outlook di breve periodo per il cross euro-sterlina rimane neutrale.
“Il mercato rimane orientato al ribasso nel breve periodo. Pensiamo che il cambio EUR/GBP abbia perso la spinta rialzista e scivolerà verso la media mobile di 55 giorni a quota 0.8598. Un rialzo sopra quota 0.8800, invece, potrebbe portare il cambio EUR/GBP fino ai massimi di gennaio a 0.8852. Il ribasso, dal nostro punto di vista, sarà comunque limitato e si spingerà fino a 0.8556. Una rottura di tale livello farà scivolare l’euro-sterlina verso i minimi di febbraio a 0.8401”.
Sterlina inglese: la reazione di EUR/GBP a inflazione e BoE
Il cambio EUR/GBP, che prima dei dati sull’inflazione viaggiava intorno a quota 0.8722, subito dopo il superamento del target BoE è scivolato verso quota 0.86 grazie al rafforzamento della sterlina inglese. Gli ultimi eventi hanno portato sia la sterlina che il cambio EUR/GBP a viaggiare sulle montagne russe. La scorsa settimana la riunione della Bank of England ha portato la sterlina inglese a rafforzarsi e il cross a scendere, poiché i membri del comitato di politica monetaria non si sono mostrati concordi nel prendere la loro importante decisione. Su 9 membri, 8 hanno votato per il mantenimento dello status quo e uno per l’aumento dei tassi di interesse, cosa che ha avuto profonde ripercussioni sul cambio EUR/GBP. A contribuire al ribasso del cambio euro-sterlina anche l’andamento dell’euro-dollaro.
Poi il cross è tornato a viaggiare ancora in ribasso dopo che l’inflazione britannica si è assestata al 2,3%, ben oltre le attese degli analisti al 2,1% e ben oltre il target della Bank of England al 2%. La sterlina inglese ha reagito rafforzandosi e il cambio EUR/GBP ha reagito sprofondando. Poi ancora c’è stato il recente attacco al parlamento di Londra che ha portato la sterlina prima a frenare e poi a riprendere quota. Infine i dati sulle vendite al dettaglio che hanno fatto sprofondare il cambio EUR/GBP.
(Il crollo del cambio euro-sterlina dopo i dati sull’inflazione)
L’andamento della sterlina inglese su Brexit e disoccupazione
Nei giorni scorsi la sterlina inglese è crollata a causa dell’avvenuta approvazione della legge sulla Brexit da parte del parlamento inglese, cosa che ha portato il cambio EUR/GBP oltre quota 0.873. Sia il cross che la sterlina inglese, invece, si sono mostrati poco mossi di fronte alla notizia giunta da Edimburgo secondo cui la Scozia ha intenzione di tenere un nuovo referendum per l’indipendenza dal Regno Unito.
La sterlina inglese non è riuscita a rafforzarsi neanche dopo i dati sulla disoccupazione del Regno Unito che hanno mostrato risultati migliori delle attese - nonostante il tasso sia sceso i dati hanno riportato una deludente crescita dei salari.
La sterlina ha tentato un primo recupero dopo la pubblicazione di alcuni sondaggi secondo cui la maggioranza degli scozzesi sarebbe pronta a votare per rimanere nel Regno Unito che hanno portato il cambio EUR/GBP a scendere. Il rafforzamento più evidente della sterlina è arrivato soltanto dopo i già citati dati sull’inflazione britannica.
Crollo sterlina inglese? Le previsioni su EUR/GBP con Bank of England
Tralasciando per un attimo il discorso Brexit e le sue conseguenze sulla sterlina inglese, focalizziamoci sulla riunione BoE: nessuno si aspettava cambiamenti sui tassi di interesse o sulla politica monetaria britannica. Da questo punto di vista, e da quello del cambio EUR/GBP, le previsioni degli analisti erano state tutte concordi. Tra le tante voci avevamo scelto di riportare quella di Mikael Olai Milhøj, senior analyst di Danske Bank.
I tassi di interesse sono stati mantenuti allo 0,25%, il programma di acquisto di asset è rimasto invariato e la BoE ha ripetuto che le prossime mosse di politica monetaria potranno osservarsi sia in senso rialzista che ribassista, con tutte le conseguenze sul cambio EUR/GBP e sulla sterlina inglese. Questo status quo, secondo l’analista, sarà mantenuto per i prossimi 12 mesi.
Le previsioni degli analisti sono state confermate e la BoE non non ha dato una stretta alla politica monetaria in un periodo di così grandi incertezze politiche. La sterlina inglese, come accennato, ha reagito guadagnando ampio terreno e spingendo verso il basso il cambio EUR/GBP. Il trend è stato accentuato dalla rilevazione sull’inflazione britannica che potrebbe portare la sterlina a guadagnare ancor più terreno.
“Il cambio EUR/GBP ha raggiunto il target dello 0.87 e per questo abbiamo rivisto le nostre previsioni. Vediamo ancora rischi orientati al rialzo, sia prima che dopo l’attivazione dell’Articolo 50”,
avevano affermato dalla già citata Dankse. Gli analisti non avevano però previsto la divisione interna osservata in sede di Bank of England. Inoltre tali stime sono state formulate ben prima della rilevazione sull’inflazione britannica. Il trend per ora appare chiaro: Il cambio EUR/GBP sta scendendo e la sterlina britannica sta tentando di rafforzarsi ancora una volta, non solo dopo l’attacco al parlamento di Londra ma soprattutto dopo i dati sulle vendite al dettaglio.
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