Lo stato di emergenza fino a dicembre è necessario: ecco perché

Violetta Silvestri

11 Luglio 2020 - 10:01

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Stato di emergenza fino al 31 dicembre: questa l’ipotesi che potrebbe avverarsi in Italia. Mentre tra i politici piovono critiche sulla prospettiva, gli esperti sanitari appoggiano la proposta. Perché l’emergenza è ancora necessaria?

Lo stato di emergenza fino a dicembre è necessario: ecco perché

La proroga dello stato di emergenza in Italia fino al 31 dicembre sta facendo discutere.

Per il momento non c’è nulla di ufficiale, ma solo un’anticipazione del presidente del Consiglio Conte, che ha lanciato l’intenzione di ricorrere alla dichiarazione emergenziale fino alla fine dell’anno.

Un’ipotesi scellerata secondo le opposizioni e una proposta tutta da valutare in Parlamento a detta dei partiti di maggioranza. Critiche e molti dubbi, quindi, sono emersi dalla politica.

Chi invece sembra appoggiare senza indugi l’allungamento dello stato di emergenza nella nazione è il mondo medico-scientifico, che parla addirittura di necessità indispensabile. Perché l’Italia ha veramente bisogno di essere in emergenza?

“L’epidemia non è finita”: sì stato allo stato di emergenza

No, in Italia l’epidemia non è affatto finita. I numeri sui contagi, ancora oltre 200 positivi nella sola giornata del 10 luglio, e lo scoppio di focolai in molte regioni suggeriscono una situazione ancora in allerta.

A ribadirlo sono gli esperti. Come Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani, il quale non ha dubbi sulla necessità di allungare lo stato di emergenza in Italia. Intervistato da Il Messaggero ha spiegato:

“Non si può affrontare un’emergenza senza uno stretto controllo centrale. È per questo che do una valutazione positiva della decisione di prorogare lo stato di emergenza

Ippolito ha sottolineato che il nostro Paese non è uscito dall’allerta. Anzi, ha ancora bisogno di strumenti, anche legislativi e istituzionali, che gli consentano di agire in fretta contro l’aumento dei contagi. Fondamentale, quindi, è:

“Attuare rapidamente procedure amministrative e risparmiare tempo in caso di necessità. C’è n’è bisogno, perché l’epidemia non è finita. L’idea mia è che dobbiamo tutti abituarci ad una nuova normalità nella quale fino a quando non ci sarà un vaccino o una cura definitiva.”

Promossa, dunque, l’eventuale proroga dello stato di emergenza.

L’Italia non è (ancora) al sicuro

Sulla stessa scia di Ippolito si è espresso anche Walter Ricciardi, consulente di Roberto Speranza.

Secondo l’esperto di sanità pubblica il coronavirus rappresenta ancora un evento epocale, destinato a durare anni. Dinanzi a questa prospettiva la proroga dello stato di emergenza fino a dicembre è valutata come “assolutamente indispensabile”.

Il quadro attuale dell’epidemia in Italia, infatti, non è privo di rischi. Ricciardi ha sottolineato che:

“Se per diverse regioni il profilo è peggiorato è perché i vari indicatori risentono momentaneamente dell’accensione di più focolai contemporaneamente... se si resta al livello attuale reggiamo, se i focolai veri e propri da 10 diventano 100 la situazione rischia di sfuggire al controllo

E non è mancato un monito agli italiani: “si diano una regolata perché continuando così perderemo l’occasione di ridurre drasticamente i contagi. Molte regioni che nelle previsioni dovevano uscire ora dall’epidemia ci saranno ancora dentro in autunno.”

In questa prospettiva, quindi, la proroga dello stato di emergenza è valutata come una saggia decisione.

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