No, lo Spid non è stato cancellato: perché l’addio all’identità digitale non arriverà presto

Stefano Rizzuti

6 Aprile 2023 - 16:11

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Lo Spid resterà, probabilmente per almeno altri due anni. Poi potrebbe convergere in un’identità digitale unica con Cie, ma per il momento il sistema attuale non si tocca.

No, lo Spid non è stato cancellato: perché l’addio all’identità digitale non arriverà presto

Lo Spid non è stato cancellato. E, anzi, verrà rinnovato, probabilmente per i prossimi due anni. In attesa di una convergenza con la Carta d’identità elettronica, per arrivare a un sistema unico di identità digitale in Italia. La novità principale riguarda lo stanziamento di 40 milioni di euro, utili a garantire la sostenibilità degli adeguamenti tecnologici ai gestori dello Spid.

Detto in altre parole, il governo darà 40 milioni ai gestori di Spid per prorogare gli accordi attuali e continuare a utilizzare il sistema per l’identificazione online dei cittadini. L’accesso online alla Pa, quindi, sarà ancora possibile con gli stessi strumenti attuali, adeguando inoltre il servizio d’identità digitale alle nuove modalità imposte dal Pnrr.

Lo stanziamento dei 40 milioni è arrivato con un emendamento del governo al decreto Pnrr, in commissione Bilancio al Senato. Intanto il 5 aprile si è riunito per la prima volta il Comitato interministeriale per la Transizione digitale (Citd), presieduto dal sottosegretario con delega all’Innovazione, Alessio Butti.

Si è parlato anche di identità digitale e si è fissato un obiettivo: arrivare a un’unica identità digitale con la garanzia dello Stato. Fermo restando, comunque, che questo sistema potrebbe andare di pari passo con la sperimentazione del progetto e-wallet europeo.

Spid, perché sono stati stanziati 40 milioni

I fondi stanziati dal governo valgono come contributo a ristoro dei costi per l’adeguamento delle infrastrutture tecnologiche per i gestori di Spid, soprattutto a fronte di una domanda crescente. Inoltre con queste risorse si punta ad allineare i dati con quelli dell’Anagrafe nazionale della popolazione residente. Di fatto la decisione del governo è quella di confermare lo Spid, l’identità digitale già utilizzata da 34 milioni di utenti.

Lo Spid verrà confermato?

Ad aprile, per la precisione il 23 del mese, scadono le convenzioni con i gestori di Spid. Negli scorsi mesi il governo aveva lanciato messaggi ambigui su un possibile addio all’identità digitale. Alla fine il rischio di uno stop sembra decisamente allontanato. E anche il sistema unico con la Carta d’identità elettronica viene rinviato.

I gestori avevano chiesto 50 milioni di euro per prorogare le convenzioni. Alla fine ne arriveranno 40, ma sembra che tanto basti per salvare Spid. O, almeno, per rinviarne lo stop. Anche il sottosegretario Butti ha assicurato che ormai l’Italia non può fare a meno di Spid oggi. Per questo le risorse stanziate serviranno a garantire il servizio probabilmente per due anni, quindi anche per tutto il 2024.

Verso un’identità digitale unica tra Spid e Cie

Nonostante la conferma dello Spid, la pista da seguire per il governo resta quella dell’identità digitale unica, rilasciata dallo Stato. Un processo che è già iniziato con il passaggio verso la Cie: da aprile si può accedere ai portali della Pa solamente con la Carta d’identità elettronica, senza bisogno della card.

Praticamente Cie ha le stesse funzioni di Spid: per i livelli di sicurezza 1 e 2 servono il nome utente e la password, per il livello 3 un codice di sicurezza temporaneo. L’obiettivo, quindi, sembra restare quello di una convergenza tra Spid e Cie. Per poi puntare a un’ulteriore convergenza, quella con il sistema del wallet europeo.

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