Addio a Spid? Arriva l’app unica nazionale: quando e a cosa serve

Stefano Rizzuti

21 Febbraio 2023 - 17:19

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Il 22 aprile scadono le concessioni per Spid, ma cosa farà il governo? E cos’è l’app unica nazionale su cui l’esecutivo vuole puntare come nuova identità digitale?

Addio a Spid? Arriva l’app unica nazionale: quando e a cosa serve

Un’identità digitale unica nazionale, gestita dallo Stato. È questo il piano del governo Meloni per rimpiazzare lo Spid, unendolo alla Carta d’identità elettronica e creando una nuova applicazione da utilizzare per l’accesso ai servizi pubblici online. L’esecutivo aveva già parlato di questo piano a dicembre, ma ora sembra intenzionato a concretizzarlo in tempi brevi.

Un documento del dipartimento Innovazione, di cui dà notizia la Repubblica, mette nero su bianco queste intenzioni. Giovedì si terrà la riunione del comitato tecnico in cui gli esperti valuteranno la possibilità di un’app unica nazionale. Un piano che segue quanto dichiarato dal sottosegretario con delega all’Innovazione, Alessio Butti, a dicembre.

Le sue intenzioni erano quelle di chiudere definitivamente Spid, ritenuto poco usabile e in più problematico in quanto in mano ad aziende private. Butti vuole un’app come Spid ma che sia nazionale e per questo il piano del governo Meloni potrebbe portare alla realizzazione di questo nuovo sistema che tenga insieme anche la Cie. Cosa succederà? E sarà davvero un addio a Spid?

Come funziona Spid e perché il governo vuole spegnerlo

Con Spid, gli utenti si registrano a un servizio offerto da un gestore privato. Poi usano l’app per accedere ai servizi di oltre 15mila amministrazioni pubbliche, a cui se ne aggiungono alcune (a dire il vero poche) private. Il governo, però, non vuole che la gestione di questi servizi sia in mano ai privati e vuole che diventi statale, come avviene per esempio con la Carta d’identità elettronica.

A cosa servirà l’app unica nazionale

L’idea è quella di far confluire Spid e Cie in un’unica app, nuova di zecca, che consenta di accedere ai servizi pubblici e privati via internet con una sola credenziale. App, quindi, in cui confluirà anche lo Spid. Anche perché non si vuole del tutto disperdere quello che il sottosegretario aveva definito come il “patrimonio” dell’identità digitale.

Quando arriverà la nuova identità digitale unica

Il governo vuole fare presto e realizzare subito la nuova app nazionale unica. Il primo obiettivo, tutt’altro che semplice da raggiungere, è fissato a marzo, quando l’esecutivo vorrebbe mettere a bando la gara per l’app. Prima, però, ci sono tanti nodi da sciogliere, a cui penserà anche la commissione di esperti.

Perché Spid probabilmente resterà attivo

Puntare tutto su Cie, rinunciando a Spid, sembra poco credibile. Innanzitutto per motivi tecnici: la Carta d’identità elettronica è più complicata dello Spid dal punto di vista della fruizione perché è necessario abbinarla a una carta fisica che spesso crea anche problemi di lettura.

Non a caso Spid è 50 volte più usato di Cie, nonostante abbiano più o meno lo stesso numero di utenti. Inoltre ottenere la Cie è molto più complicato: serve prenotare un appuntamento al Comune e i tempi non è detto che siano brevi, anzi.

La scadenza delle concessioni di Spid

Il governo sta lavorando all’accordo con i fornitori dell’identità privata. Finora per loro l’investimento di milioni ha avuto poco riscontro, considerando che lo Spid è gratuito e i servizi aziendali legati a questo sistema non decollano. La scadenza delle concessioni è fissata per il 22 aprile e il dipartimento sta valutando un rinnovo di 36 mesi.

I gestori, però, non vogliono accettare le condizioni attuali e chiedono una compensazione che potrebbe essere tra 1,5 e 1,8 euro per ogni utente. Attualmente gli utenti Spid sono 34 milioni: servirebbero, quindi, oltre 50 milioni di spesa per lo Stato. Senza un accordo il servizio cesserà dal 23 aprile, ma alla fine sembra probabile che un’intesa si trovi. Soprattutto con Poste italiane, il principale fornitore dell’identità digitale in Italia. E poi, una volta chiusa questa partita, si penserà all’app unica nazionale contenente anche Spid.

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