Sondaggi politici, che sconfitta per le opposizioni. Meloni entusiasta

Simone Micocci

7 Ottobre 2025 - 09:11

Sondaggi politici, i dati sorridono al centrodestra: di nuovo al Governo se si votasse oggi. Neppure le manifestazioni pro Palestina servono alle opposizioni per guadagnare consensi.

Sondaggi politici, che sconfitta per le opposizioni. Meloni entusiasta

I sondaggi politici di oggi arrivano dopo una settimana ricca di appuntamenti significativi: dalle proteste pro Palestina alle elezioni in Calabria - con la netta vittoria del centrodestra e la conferma di Occhiuto - fino all’approvazione del Documento programmatico di finanza pubblica da parte del governo, che ha anticipato le prime indiscrezioni sulla legge di Bilancio.

La notizia è che, a quanto pare, le opposizioni - in prima fila nelle manifestazioni pro Palestina - si sono dimostrate capaci di portare in piazza migliaia di italiani per esprimere il proprio legittimo sostegno alla popolazione palestinese, ma non altrettanto efficaci nel tradurre questa partecipazione in consenso elettorale.

Non solo nel fine settimana è arrivata la pesante sconfitta del “campo largo” alle elezioni calabresi, ma anche gli ultimi sondaggi politici confermano un arretramento per Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, entrambi in calo rispetto alla scorsa settimana. Si tratta di variazioni minime, rispettivamente -0,2% e -0,1%, ma comunque significative, e rappresentano una cattiva notizia per chi sperava che lo schieramento a sostegno del caso Flotilla potesse produrre effetti positivi anche sul piano elettorale.

Sorride invece Giorgia Meloni che, dopo aver (ri)conquistato una nuova Regione, può guardare con fiducia ai risultati dei sondaggi politici. I dati mostrano infatti che l’esperienza di governo non ha scalfito la fiducia degli italiani nei suoi confronti: Fratelli d’Italia resta stabilmente sopra la soglia del 30%, con un ulteriore incremento rispetto alla scorsa settimana. Solite oscillazioni, invece, tra gli alleati di governo, anche se l’alleanza con la Lega o con Forza Italia - o meglio ancora con entrambe - appare oggi indispensabile per garantire la possibilità di continuare a governare il Paese in caso di nuove elezioni.

Sondaggi politici, male Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. Fratelli d’Italia cresce ancora

La nuova rilevazione degli orientamenti di voto, presentata da Enrico Mentana durante il TgLa7 di lunedì 6 ottobre, conferma Fratelli d’Italia come primo partito italiano. La formazione guidata da Giorgia Meloni guadagna ancora terreno e si porta al 30,8%, in crescita di 0,3 punti percentuali rispetto alla settimana precedente.

Prosegue invece la fase di lieve flessione per le opposizioni: il Partito Democratico scende al 21,9% (-0,2%), mentre il Movimento 5 stelle arretra al 13,6% (-0,1%). Per quanto riguarda la coalizione di governo, la Lega registra un piccolo calo, fermandosi all’8,8% (-0,2%), mentre Forza Italia rimane stabile all’8%, confermandosi come terzo pilastro della maggioranza.

Tra i partiti minori, Azione si attesta al 3,0% (-0,1%), Italia Viva resta ferma al 2,2% (inutile anche qui l’effetto Leopolda), e +Europa scende all’1,8% (-0,1%). Le altre liste complessivamente raggiungono il 3,1%, in lieve aumento (+0,1%).

Un dato particolarmente significativo riguarda il fronte dell’astensionismo: indecisi e astenuti scendono al 31% (-1%), restando comunque la “prima forza politica” del Paese. Un segnale preoccupante che conferma la crisi di fiducia nella politica e nelle istituzioni democratiche, una tendenza ormai strutturale. Emblematica, in tal senso, la bassa affluenza registrata in Calabria, dove meno di un elettore su due si è recato alle urne.

Cosa succederebbe se si votasse oggi?

Se si tornasse oggi alle urne, il quadro politico italiano vedrebbe una netta conferma del predominio del centrodestra, trainato da Fratelli d’Italia, che con il 30,8% dei consensi resterebbe di gran lunga il primo partito del Paese. Un risultato che, sommato ai voti della Lega (8,8%) e di Forza Italia (8%), garantirebbe alla coalizione di governo un bottino complessivo vicino al 48%, sufficiente a confermare la maggioranza sia alla Camera che al Senato.

Sul fronte opposto, l’alleanza tra Partito Democratico (21,9%) e Movimento 5 Stelle (13,6%) non riuscirebbe a contrastare l’avanzata del centrodestra, fermandosi complessivamente intorno al 35%. Una distanza che, al momento, sembra difficilmente colmabile anche in caso di convergenza con le forze centriste, come Azione (3,0%) e Italia Viva (2,2%), che continuano a rimanere su livelli troppo bassi per incidere realmente sugli equilibri politici nazionali.

La coalizione di governo, dunque, risulterebbe ancora solida e ampiamente in vantaggio, con Giorgia Meloni in posizione di forza rispetto agli alleati e con un consenso personale che appare consolidato nonostante le difficoltà economiche e le tensioni internazionali.

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